giovedì 12 marzo 2015

Fatta la legge, trovato l'inganno




Verginità cercasi. In Iran si vendono benissimo le supposte vaginali che simulano la rottura dell'imene la prima notte di nozze ed evitano che la sposa non illibata sia condannata a morte. Il colore e l’odore somigliano a quelli del sangue. Anche la quantità del liquido rilasciato è uguale a quello di quando si rompe l’imene. E tinge l’organo maschile. La supposta costa 110 dollari ed è molto più accessibile dei costosissimi interventi di ricostruzione. Questa supposta simula la verginità. Le donne si infilano la pastiglia vaginale un’ora prima del rapporto sessuale con lo sposo per simulare l’uscita di sangue e dare prova che l’imene sia intatto. In Iran, riporta l’Iran Wire, ripreso da Dagospia, sta spopolando.


Una confezione da due supposte costa 300.000 toman (110 dollari) ma, assicura un rivenditore, “funziona al 100%, mai avuto lamentele”. Il medicinale una volta inserito si scalda con la temperatura corporea e rilascia plasma. Impossibile non credere all’“inganno” perché “il colore e l’odore somigliano a quelli del sangue. Anche la quantità del liquido rilasciato è uguale a quello di quando si rompe l’imene. E tinge l’organo maschile“. Del resto, spiega sempre il rivenditore, “ci sono ragazze che hanno perso la verginità per negligenza, senza aver fatto niente di immorale. Altre hanno fatto una scelta sbagliata. Altre ancora si sono rotte l’imene masturbandosi o facendo sport. Hanno tutte il diritto di continuare a vivere”. Già perché in Iran una donna che non arriva vergine al matrimonio può essere torturata, e anche uccisa. “Ogni giorno ricevo almeno 100 telefonate e vendo 15 pacchi. La chirurgia ricostruttiva dell’imene costa troppo e molte non se la possono permettere”.

1 commento:

  1. come siamo ridotti...a testate di 'azzo.
    Se le meritano le corna. Visto però che per mettergliele occorre andare con altre teste dazzo, il gioco non vale la candela. Teniamocela ché tanto con il non uso non si sciupa !
    Monia

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