lunedì 6 luglio 2015

Vive a Vicenza ma non ha imparato niente



VICENZA – Un padre, di origine ghanese ma da anni residente nel Vicentino, avrebbe costretto la figlia di 11 anni a subire una mutilazione genitale. L’intervento, al quale la piccola avrebbe cercato fermamente di opporsi ma inutilmente, sarebbe avvenuto nel Paese natale durante un viaggio-vacanza appositamente programmato dal genitore, un operaio 40enne, in osservanza di usanze e tradizioni della sua cultura. Il caso è emerso dopo che la bambina si è confidata con un’insegnate che ha fatto intervenire la psicologa della scuola a sostegno della studentessa. 


La procura ha aperto un’inchiesta per lesioni gravissime. Il tutto sarebbe avvenuto durante le vacanze di Natale. Alla ripresa delle lezioni la ragazzina sarebbe rimasta a casa per alcuni giorni a causa di una infezione. L'Organizzazione Mondiale della Sanità stima che siano già state sottoposte alla pratica 130 milioni di donne nel mondo, e che 3 milioni di bambine siano a rischio ogni anno. Il 6 febbraio si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale contro l'infibulazione e le mutilazioni genitali femminili.

4 commenti:

  1. non ci dovevano arricchire culturalmente??? ...non dimentico le fandonie degli anni 90, con cui ci hanno venduto l'invasione...

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  2. Perché se lo stato interviene sui genitori vegani e' oppressivo e invece viene tollerato se non invocato in questo caso? Chi e cosa decide cosa e' giusto e moralmente accettabile e cosa non lo e'?

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    1. Probabilmente, la maggioranza.

      Qui in Occidente i bambini sono protetti dalla collettività, che li vuole consumatori di schifezze alimentari al pari dei loro genitori.
      Grandi e piccini schiavi delle multinazionali agroalimentari, ma guai a uscire da questo schema.

      L'africano che infibula e il bianco vegano pensano di agire per il bene dei loro figli, ma il primo lo fa in ossequio di antiche barbare tradizioni, mentre il secondo perché ha raggiunto una superiore consapevolezza spirituale.
      Per l'opinione pubblica, però, sono entrambi riprovevoli.

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  3. è evidente che i mass media "proteggano" ed esaltino i modelli sociali più portati al consumismo: single, gay, giovani senza figli, ignoranti in genere che non si fanno troppe domande... Viceversa denigrano ed attaccano chi pensa con la propria testa e cerchi di uscire dal vorticoso circolo dei consumi

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