Fonte: Il Messaggero
Danneggiate due statue
all'interno della Basilica di Santa Prassede, a due passi da
Santa Maria Maggiore, nel quartiere Monti, nel centro di Roma.
L'uomo è entrato nella Basilica e si è scagliato contro due
statue colpendole ripetutamente e danneggiandole. Poi ha
rovesciato candelieri, teche e si è dato alla fuga. Erano
le 19 circa e nella chiesa stava per iniziare un concerto di
musica sacra organizzato dall'ambasciata slovacca quando il
vandalo è entrato in azione. A dare l'allarme alla polizia
il parroco. Il responsabile sarebbe un uomo di colore, alto
circa un metro e 80. Al momento si escluderebbe il gesto di matrice
religiosa e si ipotizza che si tratti di uno squilibrato. Le statue danneggiate sono quelle di
Sant'Antonio e Santa Prassede, a cui sono state rotte braccia e
volto. Ancora da chiarire con quale oggetto le abbia colpite più
volte.
Ed ora si indaga per risalire al responsabile
dell'atto vandalico all'interno dell'antichissima basilica che
ha l'entrata principale, di rado utilizzata, in via San Martino
ai Monti, mentre l'entrata abituale, ma secondaria, si trova
sul lato destro dell'edificio, quasi in via Merulana, all'angolo
fra via di Santa Prassede e via San Giovanni Gualberto. La chiesa
prende il nome dalla S. Prassede, sorella di S. Pudenziana e
figlia del senatore romano Pudente, discepolo di S.Paolo.
Fondata nel IX secolo da papa Pasquale I subì vari restauri nei
secoli XV, XVII e XIX. All'interno c'è anche una lapide del
1743 dedicata a Pico della Mirandola.
Testo di Antonella Lucato
Questa notizia, che ho appena letto, mi
addolora profondamente, è un segno da non sottovalutare, mostra in
modo inequivocabile come chiunque possa entrare in Italia e profanare
luoghi, simboli e valori sacri per la nostra cultura. La Chiesa di
Santa Prassede, un gioiello dell'arte paleocristiana risalente al
primo secolo, con le sue splendide pitture musive, i reliquiari, e la
famosa colonnina sulla quale sarebbe stato flagellato Gesù Cristo,
portata da Gerusalemme e fortunatamente custodita in una teca, è
stata profanata. Un delinquente, prelevato in mare dalla Marina
Militare italiana, mantenuto e foraggiato dagli italiani, ha potuto
impunemente calpestare e distruggere i simboli significativi della
nostra civiltà. Che senso ha importare delinquenti che
distruggono senza rispetto alcuno per il paese che li ospita?
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