La padrona di casa, venuta oggi a prendere il primo mese
d’affitto, febbraio, era accompagnata da suo figlio che stringeva
in mano un barattolo di marmellata di datteri. Mi sarebbe piaciuto
assaggiarla, visto che nessuna fabbrica, né in Italia, né in
Madagascar la produce e la mette in vendita. Quella tenuta in mano
dal bambino era, infatti, di fabbricazione casalinga. Benché siano
dieci anni che vengo in Madagascar, grazie a Tina sto imparando a
conoscere sempre nuove pietanze. Oggi è toccato alla manioca secca
bollita con i “kabaro”, i fagioli simili ai nostri bianchi di
Spagna. C’era però un terzo ingrediente, che all’inizio avevo
rifiutato: lo yogurt di zebù.
Dopo mezzora di cottura il piatto era pronto ma, assaggiatolo
senza yogurt, era insapore e, per me, da scartare decisamente. Con lo
yogurt era tutta un’altra cosa. Una delizia! Acido e basico in
equilibrio perfetto. Un’armonia contrastante di sapori. L’ho
mangiato di gusto e con esso ho ingurgitato anche i sensi di colpa.
Quelli che ancora mi erano rimasti. In questo contesto non riesco (o
non voglio) essere vegano. Mi basta di essere tornato vegetariano.
Sono sereno lo stesso, anche se non mancano sul blog utenti che non
vedono l’ora di potermi attaccare e denigrare con qualche pretesto.
Si facessero i cazzi loro!
E’ troppo facile criticare uno che cerca di adottare uno stile
di vita etico, andando contro corrente, avendo il mondo intero
contro, quando non si fa nulla per eliminare nemmeno la carne che,
come diceva Tolstoi, è il primo gradino. Criticano chi si pone
dubbi, chi si dibatte tra mille contraddizioni, standosene
comodamente appollaiati sulle norme etiche di questa società
cannibale, sia essa primitiva come in Madagascar o leggermente
civilizzata come in Italia. Le critiche, che sono quasi sempre
distruttive e non costruttive, potrei accettarle da amici vegani
(ormai ex) e non da utenti anonimi che, finché restano anonimi, o
con nomi di fantasia, per me sono e restano volgari Trolls.
Forse è più facile essere vegani e vegetariani in occidente dove abbondano le merci che in Africa.
RispondiEliminaComunque mi pare che un pochino tu ti senta in colpa, più che altro verso te stesso!
non voglio entrare nel merito etico animalista del discorso se mangiare latticini o no...
RispondiEliminaio trovo che vivere ai tropici può essere invece un ottima opportunità di migliorare la propria alimentazione e di conseguenza salute e anche stato mentale/spirituale... diventando completamente Fruttariani... se la frutta non manca è sicuramente più facile ai tropici divenire frugivoro che nei paesi del nord italia spece durante il freddo inverno...
http://obiettivobenessere.tgcom24.it/2015/11/26/ecco-come-diventare-fruttariani/
rimanendo in tema salutistico ricordo a Roberto e ai suoi lettori che il latte di altra specie animale compresi i suoi prodotti derivati è dannoso per la salute umana:
Eliminahttps://www.valdovaccaro.com/2013/11/danni-dei-latticini-al-sistema/
le magnifiche relazioni del compianto Prof. Armando D'Elia sul tema:
RispondiEliminahttp://www.fruttariani.it/
vivamente consigliate
Elyah, io qui mi trovo in un territorio di frontiera. Non mi sto giustificando. In teoria, stando in Occidente, essere vegani è facile, ma all’atto pratico, in un contesto in cui il latte di soya è amarissimo e costa un occhio della testa (un po’ come il Crivellaro degli anni Ottanta che si poteva comprare solo in erboristeria), il discorso cambia.
RispondiEliminaIo ammetto di non avere un carattere forte, né in relazione ai rapporti con le persone, né in rapporto a me e alle mie convinzioni filosofiche. So di essere un debole. Indi per cui, ti prego (vi prego) di prendere la mia testimonianza sincera per quello che è: l’esperienza di un vegano ai tropici che si sente combattuto perché vorrebbe aprire un ristorante ma sa che se non offrisse ai clienti carne e pesce fallirebbe nel giro di 5 minuti. Il contesto sociale NON mi è favorevole e io devo anche guadagnare, se voglio vivere qui, altrimenti non mi resterebbe che la ritirata ignominiosa in Italia, a fare la vita del barbone o del mantenuto dallo Stato, cosa che i Trolls che infestano questo blog mi criticano aspramente.
Prendete la mia testimonianza, i miei successi e le mie sconfitte, in base alla vera Jihad, come spiegano gli Imam, la lotta contro le proprie debolezze. Se avrò successo, rallegratevi con me. Se fallirò, vi prego di non biasimarmi più di tanto.
@Roberto,
RispondiEliminachi conosce ma sopratutto pratica la COMPASSIONE CRISTICA sappi che NON Ti criticherà mai per quello che sei ma per quello che dici & scrivi, lo sai che nei ns. dialoghi in FVG l' unica mia critica è SEMPRE stata quella che Tu "giudichi" con asprezza gli altri in particolare gli ONNIVORI/CARNIVORI !!!!
SDEI
ho imparato che vedere le debolezze e/o i difetti nel prossimo è facile,come è facile dare consigli,difficile se non quasi impossibile vedere i propri e regolarsi con i consigli.
RispondiEliminaè un problema dell'essere umano,chiamiamolo difetto congenito o natura umana,quindi è normale.
ovviamente chi + chi- ma è una regola a cui sottostiamo tutti,volenti o nolenti.
michy