mercoledì 4 gennaio 2017

L’istinto delle donne malgasce



Il conducente di Ape Piaggio che il 2 gennaio ci ha portato ad Ankilibe, ci ha raccontato ciò che gli era successo la sera prima. Verso le sette una coppia di Karana, marito e moglie, gli ha chiesto di essere portata al ristorante “Le mangrove”, poco più avanti di Ankilibe, cioè a circa 15 Km da Tulear. Molti Karana hanno l’abitudine di andare a mangiare lì. Siccome il ragazzo non sapeva dove fosse di preciso il ristorante, arrivato al villaggio di Akoronga, si è fermato al posto di blocco della gendarmeria per chiedere informazioni. Per tutta risposta, uno dei tre gendarmi che ivi stazionavano, chiede di salire al suo fianco e di essere portato anche lui al ristorante, ma la donna si è opposta vivacemente all’intrusione. Alle insistenze del gendarme che, come tutti i gendarmi, era armato di pistola, la donna va su tutte le furie e ordina al conducente del mezzo di fare ritorno in città. Il marito non si è opposto a questa drastica decisione della donna, forse subodorando anche lui il pericolo. 



Non sarebbe la prima volta che dei cadaveri vengono ritrovati nella brousse con ferite da arma da fuoco. Il ragazzo fu ben contento di girare il mezzo e ritornare in città perché il primo ad essere ammazzato sarebbe stato lui. Poi, una volta alleggeriti di denaro, orologi e cellulare, anche alla coppia di musulmani sarebbe toccata la stessa fine, in quanto testimoni di un omicidio. Il gendarme ha desistito ed è ritornato a far compagnia ai suoi due degni colleghi. Da questa inquietante storia si può capire quanta fiducia abbiano i malgasci nei confronti dei rappresentanti delle forze dell’ordine, ma si deve anche ricordare che proprio su quella strada, una dozzina d’anni fa, il titolare del Magasin Remi, anche lui appartenente alla minoranza araba, fu trovato morto e del suo assassino non si seppe nulla. La notizia deve aver talmente impressionato la minoranza islamica di Tulear che a distanza di tanti anni una donna ha dato retta al suo istinto e ha preferito rinunciare alla programmata cena al “Mangrove”. Suo marito, benché come cultura i musulmani siano oltremodo maschilisti, ha preferito dare ascolto alla moglie. Saranno maschilisti, ma non sono scemi!

6 commenti:

  1. @Roberto,

    da quello che ci descrivi quotidianamente penso che Tu dal PURGATORIO(= ITALIA) sia andato all' INFERNO(= MADAGASCAR), pertanto Io me ne stò tutto sommato molto BENE nel ns. FRIULI VENEZIA GIULIA !!!!

    BUONA
    VITA

    SDEI/SERGIO

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    1. Vivere per certi periodi all'inferno allarga la mente.

      Concordo sulla bontà del nostro Friuli.

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  2. Caro Roberto, voglio ricordarti, se non lo sai, che il console italiano a Diegò, proprietario di un ristorante, in
    pensione, è stato ucciso recentemente per rapina da due ex poliziotti. Ho frequentato poco Diegò per la strada, ai tempi non era asfaltata e ci volevano 3 giorni da Tana con il Peugeot 408 telonato, pensa che viaggi, e al tempo ci volevano 2 giorni, giorno e notte, per Tulear, fai tu i conti, e poi per i prezzi. Mi ricordo vagamente di lui e del suo ristorante, forse si chiamava La Capannina, mi ricordo però che si pagava come in Italia. Bellissima Diegò, clima mediterraneo mai caldissimo, escluso l'inverno tropicale sempre afoso,senza il problema delle piogge e dei cicloni
    come Tamatave. Bellissima la spiaggia che però era fuori città. Un bel posto per passare la pensione. Allora.
    Una curiosità, tanto tu non mi ascolti, come hai fatto con il libro, Tina sa quello che tu scrivi?
    Sei in Madagascar, se vuoi scrivi articoli di costume anche tristi, ma lascia stare i santi. Potrebbero metterti in una brutta situazione, e tu non immagini quanto brutta.francesco

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    1. Per “santi” immagino tu parli dei poliziotti. A me sembra che quelli per strada si occupino solo di taglieggiare i viaggiatori, mentre quelli in ufficio pensano solo a far passare il tempo cazzeggiando. Ogni tanto se ne incontra qualcuno, come Francine, che fa discretamente bene il suo lavoro, ma riceve anche la mancia, per questo. Non credo di essere in pericolo se descrivo ciò che vedo e sento nei loro riguardi. A scuola nessuno di loro ha studiato l’italiano e il mio blog non credo proprio che sia seguito da nessuno di loro, funzionari d’alto grado compresi. L’unico pericolo che potrei correre consiste nella malevolenza di qualche italiano che mi odia e che faccia la spia, segnalando certi miei articoli alla magistratura. Così, solo per prendersi qualche vendetta nei miei confronti. Penso al mio testimone di nozze che tre anni fa non prese molto bene un articolo in cui lo citavo. Eppure, da bravo giornalista, mi ero limitato a riportare le testimonianze contrarie di un altro italiano, su una contesa tra i due. La nostra Costituzione garantisce il diritto di pensiero ed espressione, ma molti giornalisti fanno una brutta fine, non tanto in Italia, dove al massimo vengono licenziati o non fanno carriera, ma in posti come la Russia dove vengono fisicamente eliminati. Vedi la Politovskaja. Se devo essere punito io, prima di me ce ne sono migliaia di altri, la cui colpa è solo quella di dire la verità. Vedi Ilaria Alpi e Milan Hrovatin.

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    2. Ti ripeto in Madagascar non devi avere nè occhi, nè orecchie, nè lingua, primo per vivere tranquillo e poi per non vedere tutta la sofferenza che c'è , animali compresi. Se noti i malgasci parlano molto ma non si sbilanciano quando parlano di santi ecc. Lo prendono come un dato di fatto. D'altronde mio padre diceva che gli uomini in divisa non devi averli ne come amici ne come amici, e ti puoi spiegare da solo il perchè. francesco

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  3. Io penso che se leggesse le cose che scrivi proverebbe paura, e per paura, nel caso, si metterebbe dalla parte sbagliata. Lei conosce bene come funzionano le cose, mentre tu le sottovaluti. Parlo per esperienza personale. Essere dalla parte del torto è terribile, l'ho provato a Majunga. Sei solo, capisci solo, con una lingua che non conosci, con una burocrazia confusa e in movimento contro di te, con persone che non hanno nessuna empatia per te, e con un fine preciso. Ricordati che non sei a casa tua dove l'immigrato ha più diritti dell'italiano. Le donne malgasce sono accondiscendenti finchè l'accondiscendenza non porta ad avere problemi, allora cambiano e come cambiano. In Madagascar c'è troppa sofferenza e povertà per far si che esistano sentimenti come amore ed amicizia, anche tra i malgasci stessi e non potrebbe essere altrimenti. Prova tu a ridere e giocare con la pancia vuota.

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