mercoledì 4 gennaio 2017

Schiavoratori oppressi dalla democratura


Testo di Paolo Sensini


E avanti così, di libertà in libertà... cancellata. Non solo hanno imposto una legge sul cosiddetto "negazionismo", che prevede da 2 a 6 anni di reclusione per chiunque non si genufletta alla Verità Ufficiale certificata dal sigillo di un Tribunale di Stato. Ora gli "informatori corretti" esigono a gran voce un altro giro di vite, vale a dire tanto per cambiare ancora galera, per chiunque si esprima in termini a loro sgraditi su Israele in quanto ipso facto "antisemita". Chi se ne frega poi se i palestinesi e la maggior parte degli arabi siano anch'essi "semiti". Ciò che conta è che nessuno osi pensare di criticare impunemente gli ebrei, i perseguitati per antonomasia, altrimenti si viene sbattuti al gabbio! Quello che vediamo sotto i nostri occhi è lo smantellamento pezzo dopo pezzo delle residue libertà di pensiero e di parola ancora esistenti in Occidente, perché la libertà è innanzitutto la difesa di ciò che è difforme dal nostro credo o pensiero. Altrimenti che libertà sarebbe se la pensassimo tutti allo stesso modo?




Per tale motivo i "sinistri" del politicamente corretto pretendono che il parlamento sforni nuove disposizioni per sanzionare le passioni (gli "hate speech", i discorsi di odio, l'omofobia, l'islamofobia, ecc.), cosa mai vista prima d'ora in nessun sistema giuridico occidentale, e contro la "disinformazione" e le "bufale". Se nelle istituzioni albergasse ancora un briciolo di onestà e buon senso, codesti "legislatori" dovrebbero sapere che i primi a finire in gattabuia per la diffusione di menzogne e bufale sarebbero essi stessi insieme ai loro pusher d'aria fritta. Ma siamo in democrazia, anzi in democratura, quindi piaccia o meno la minestra è questa.

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