L’altro giorno siamo usciti con il cielo che minacciava pioggia.
Ero curioso di vedere il ciclone in città, ma Tina era di tutt’altro
avviso. Ogni volta che dal cielo scaturiva un lampo, si copriva gli
occhi ed era veramente terrorizzata. Aspettando un “tre ruote”
Piaggio o un taxi che ci riportasse a casa, le ho sentito dire che
tuoni e fulmini sono provocati dagli stregoni, che in tal modo si
esercitano in qualche loro nuova stregoneria. Era decisamente
convinta di ciò e questa è la prima superstizione.
I cani stanno sparendo a nord di Tulear, nelle vicinanze della
strada asfaltata l’anno scorso dai cinesi, perché uccisi e buttati
dentro i bidoni di metallo, allo scopo di ricavarne larve
commestibili. Che i cinesi uccidano i cani, a differenza dei malgasci
che si limitano a tirar loro sassi, non mi stupisce, ma se lo fanno è
per mangiarli, non per far crescere sui loro cadaveri le larve che
poi mangeranno. Quelle che normalmente crescono sui corpi in
putrefazione sono larve di mosca, in Italia chiamate dialettalmente
anche “camole” o “bigattini”, ma larve abbastanza grandi che
si possano mangiare no, non esistono. E questa è la seconda
superstizione.
Gli albini, in Madagascar chiamati “varira” sono sempre stati
oggetto di curiosità, com’è normale che sia, ma senza per questo
essere sottoposti a maltrattamenti. Da tempo esistono traffici
illeciti di parti del corpo umano, soprattutto di ossa dei morti e di
organi interni prelevati da viventi. Da quando i cinesi stanno
assumendo un ruolo importante nell’economia del Madagascar si è
aggiunta anche la diceria che vadano a caccia di albini per portar
via loro i diamanti che hanno negli occhi, un diamante per occhio. E
questa è la terza superstizione.
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