domenica 8 gennaio 2017

Le incongruenti pretese dei profughi


Testo di Paolo Sensini


Una constatazione elementare: non appena vi è qualcosa che non li soddisfi (cibo, wifi, alloggi, rassismo, ospitalità, vestiti), i finti "profughi" sbarcati in Italia dalla marina militare si ribellano ed esigono a gran voce o con sommosse il "rispetto dei loro diritti". Dai paesi da cui provengono, invece, se la sono squagliata senza rivendicare alcunché, abbandonando vigliaccamente in loco donne, bambini e anziani. Un comportamento così esemplare e rimarchevole che la presidenta Boldrini, con il solito tempismo, equilibrio mentale e infallibilità di giudizio, ha salutato come inconfondibile segno dei "nuovi partigiani". Appena arrivati qua tutti indomabili reclamatori di "diritti e dignità umana"; là invece pecorelle che scappano a gambe levate senza aver opposto alcuna resistenza, ammesso che ve ne sia realmente bisogno nei loro contesti d'origine... C'è qualcosa che non torna, salvo i conti di Coop, Caritas e compagnia cantante. E forse anche qualcos'altro.

4 commenti:

  1. un tempo chi fuggiva dalla guerra era un DISERTORE.
    oggi è un profugo.

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  2. ma questi non sono profughi che fuggono dalla guerra,infatti non ci sono quasi donne e bambini....sono tutti maschi giovani che sono venuti in europa a scop... le bianche e farsi mantenere.
    al loro posto probabilmente lo farei anch'io.
    e speriamo che in mezzo a loro non ci siano uomini della nuova gladio mercenaria....

    michy

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    1. Lo scenario peggiore è che a un certo punto potrebbero ricevere il segnale di attacco ed essere riforniti di armi dalla Gladio di cui parli, esattamente come doveva succedere nel dopoguerra in caso di invasione comunista.

      L'odio verso noi bianchi ...rassisti sta montando e psicologicamente saranno pronti per un'eventuale carneficina.

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    2. i lupi e le pecore...........

      michy

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