martedì 18 aprile 2017

I mondialisti ci fanno rimpiangere Gheddafi


Testo di Paolo Sensini


Tra fine 2010 e i primi mesi del 2011 "l'Espresso" dell'ingegner De Benedetti fece circolare un DVD accluso al settimanale in cui si diceva esplicitamente che "Gheddafi aveva costruito dei lager in Libia dove venivano internati e torturati i neri africani". Tutto falso, ma la notizia ebbe larga diffusione sulla stampa di regime grazie al tam tam del "ceto-medio-riflessivo" italiota. E fu uno dei mantra più ripetuti per giustificare l'intervento militare dell'Italia in Libia, con cui dal 2009 esisteva un Trattato di amicizia e cooperazione che contemplava addirittura l'intervento di truppe italiane nel caso in cui cui lo Stato nordafricano fosse attaccato militarmente da qualche Paese terzo. Sappiamo poi com'è andata. Oggi che davvero in Libia è operativa una tratta di carne umana che frutta miliardi di dollari a cabile e organizzazioni islamiste, cosa fanno i trinariciuti del politicamente-mediatiamente corretto per porvi fine? Nulla, o meglio affari giganteschi tramite il combinato disposto Governo-Caritas-Coop-Onlus-ONG-taxi-marina-militare. Il tutto facendo sputare sangue ai contribuenti e riempiendo le città italiane di allogeni senza futuro.

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