Testo di Andrea Nicola
Intanto grazie dell'articolo, l'ho letto con interesse. Premetto
di aver già letto qualcosa a riguardo di questi "sogni",
"viaggi" o come vogliamo chiamarli. Certo che queste storie
sono vere, ci credo, non per fede, sia chiaro. Qui siamo
probabilmente di fronte a sogni in cui la Coscienza (più o meno in
equilibrio) ti fa vedere della cose esenti dallo spazio e esenti dal
tempo. Infatti, lo ripeto, è scientificamente provato che il tempo e
lo spazio non esistono (o meglio sono relativi a questa nostra realtà
virtuale, aprile 2017 per intenderci).
Umberto Di Grazia ha queste visioni che, lo ammetto, sono
straordinarie ma al contempo non mi stupiscono (occupandomi di
Coscienza e argomenti correlati). Vorrei fare un distinguo sulle
visioni (belle, brutte, profetiche, ecc...) del passato o del futuro,
in generale sono sempre diverse. Mi faccio capire meglio con un
banale esempio: se io un mese fa ho sognato un cane che gioca con una
palla e stanotte rifaccio lo stesso sogno, il cane e la palla non
saranno mai gli stessi. Ci sembreranno ovviamente gli stessi. Questo
perché la nostra consapevolezza è in continuo cambiamento (mentre
la Coscienza creatrice rimane immutata, eterna).
Di Grazia ha ovviamente queste grandi capacità, notevolissime!
Tutti abbiamo queste facoltà, che non vuol dire le stesse, eh! Lui
le avrà sui sogni, io sulla musica (per esempio), tu per altro, il
nostro vicino di casa per altro ancora. Tutte queste capacità vanno
coltivate, espresse in qualche modo ma poi si devono COMPRENDERE.
Bisogna farsi la domanda: cui prodest? E' vero quindi che in questa
realtà (virtuale, cioè quella in cui viviamo adesso: casa, lavoro,
mangiare, andare a far la spesa, ecc...) bisogna cambiare, non c'è
nulla da fare, il cambiamento deve essere continuo in tutte le cose
che facciamo. Qui, ovviamente, per la società bisogna andare in
chiesa, bisogna sposarsi, bisogna lavorare 8/10 ore al giorno ed
inchinarsi al proprio datore di lavoro, insomma storie che tu sai
bene.
Ma questo discorso è riferito anche a quello che facciamo al di
fuori di questa società. Prendo come esempio il "lavoro",
che sembra una cosa a cui non si deve rinunciare. Io rispondo:
vaffanculo, porca puttana! Non lavorerò (brutta parola) mai più di
3/4 ore al giorno 5 volte a settimana! E se anche questo lavoro non
mi piace o mi fa soffrire, mi fa star male, ecc. lo mollo. Piuttosto
sto tranquillamente a casa a leggermi un libro, a passeggiare nella
natura, occupo il tempo con me stesso e con le persone con cui
condivido idee, con gli amici insomma. Capiterà qualcosa se cerco
nel mio essere, i talenti, le idee da fare e mettere in pratica, se
poi sbaglio, amen! Ma fermarsi MAI!
Vedi, forse sono andato fuori tema (off topic) e me ne scuso.
Ritornando un pochino sui binari, i sogni profetici (o ritenuti tali)
sono modificabili. Io stesso sognavo sempre che camminavo in una
città e vedevo cadere un grosso aereo e avevo paura che mi venisse
addosso. Un incubo? Boh! Quando poi ho risolto alcune cose
psicologiche, questo sogno/incubo (che si è ripetuto per molte
volte) è scomparso. Parte sempre da noi stessi, il sogno è un
monito per farci capire che dobbiamo risolvere o comprendere qualcosa
in questa vita. Ribadisco ancora una volta, noi siamo gli artefici
della nostra vita, che ci piaccia o no. Il "male" che
vediamo fuori non è altro che un nostro riflesso, non c'è nulla da
fare! D'altro canto, non si dovrebbe essere newagiani buonisti e lì
si potrebbe aprire il discorso Malanga, ma ora chiudo un po' il
discorso, che come al solito è diventato un papiro. Ormai di rado
scrivo troppo a lungo, meglio a voce, per una lunga serie di motivi.
Ti ringrazio per la pubblicazione, avevo un leggerissimo (alla Fantozzi) sospetto che ne facevi un post! :D bye bye :-)
RispondiEliminap.s.: ne farò una ricondivisione :)
Sono io che ti ringrazio, Andrea.
EliminaNe aspetto altri.
:-)