giovedì 27 aprile 2017

Il Medioevo ritorna con la caccia al medico




MESTRE - A Vicenza quattro pediatri sotto osservazione, due anche a Trieste. A Padova l'ordine dei medici non ha istruttorie aperte, ma è alle prese con un picco di casi di morbillo, segnale che le vaccinazioni non sono state fatte. A Treviso, dopo la radiazione di Roberto Gava per le sue posizioni anti-vax, il riflettore è puntato su Asolo dove si registra un dieci per cento in meno di vaccinati rispetto alla media. E pure Venezia ha uno specialista già passato sotto le forche caudine dell'ordine perché ha parlato dei rischi dei vaccini. Clima teso e prudenza a Nordest per quella che si delinea come una battuta di caccia dei medici che storcono il naso di fronte ai vaccini, specie quelli somministrati nei primi mesi di vita. 


«Per ora nessun provvedimento, escluso Gava, ma ci sono posizioni aperte negli Ordini dei medici provinciali - conferma il veneziano Maurizio Scassola, vicepresidente nazionale della Federazione degli ordini dei medici - alcuni colleghi sono già stati sentiti dai presidenti, ora dovranno presentare una relazione e se ci saranno prove inequivocabili le loro posizioni saranno valutate dalle commissioni disciplinari». Scassola precisa che «gli ordini non hanno organi ispettivi e si attivano solo su segnalazione». È andato oltre le segnalazioni il presidente dell'ordine dei medici di Vicenza, Michele Valente, che ha svolto un'indagine sui tassi vaccinali sulla base dei dati dell'azienda sanitaria. Quattro i pediatri sotto la media: uno ha solo il 50% di bimbi vaccinati, un altro il 72 e altri due si aggirano sull'80%.

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