Fonte: Il Gazzettino
MESTRE - A Vicenza quattro pediatri sotto osservazione, due anche
a Trieste. A Padova l'ordine dei medici non ha istruttorie aperte, ma
è alle prese con un picco di casi di morbillo, segnale che le
vaccinazioni non sono state fatte. A Treviso, dopo la radiazione di
Roberto Gava per le sue posizioni anti-vax, il riflettore è puntato
su Asolo dove si registra un dieci per cento in meno di vaccinati
rispetto alla media. E pure Venezia ha uno specialista già passato
sotto le forche caudine dell'ordine perché ha parlato dei rischi dei
vaccini. Clima teso e prudenza a Nordest per quella che si delinea
come una battuta di caccia dei medici che storcono il naso di fronte
ai vaccini, specie quelli somministrati nei primi mesi di vita.
«Per
ora nessun provvedimento, escluso Gava, ma ci sono posizioni aperte
negli Ordini dei medici provinciali - conferma il veneziano Maurizio
Scassola, vicepresidente nazionale della Federazione degli ordini dei
medici - alcuni colleghi sono già stati sentiti dai presidenti, ora
dovranno presentare una relazione e se ci saranno prove
inequivocabili le loro posizioni saranno valutate dalle commissioni
disciplinari». Scassola precisa che «gli ordini non hanno organi
ispettivi e si attivano solo su segnalazione». È andato oltre le
segnalazioni il presidente dell'ordine dei medici di Vicenza, Michele
Valente, che ha svolto un'indagine sui tassi vaccinali sulla base dei
dati dell'azienda sanitaria. Quattro i pediatri sotto la media: uno
ha solo il 50% di bimbi vaccinati, un altro il 72 e altri due si
aggirano sull'80%.
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