sabato 8 aprile 2017

Lo stato ipocrita e i suoi mille modi per depredarci


Lo Stato italiano si è presentato con la testa china, cosparsa di cenere, davanti alla Corte europea dei diritti umani e ha riconosciuto le proprie colpe. Dico subito che io non mi sento rappresentato da questo Stato assassino che prima tortura e umilia liberi cittadini dissidenti e poi ammette di aver esagerato, come se gli sbirri che hanno versato sangue nella scuola di Via Diaz e nella caserma di Bolzaneto, nel lontano luglio 2001, non avessero fatto parte della normalità di un corpo di polizia addestrato ad odiare i civili. Tutti possono finire nel mirino dei picchiatori in divisa, basta dimostrare una qualsiasi forma di dissenso verso l’ordine costituito. Non so chi abbia avuto la faccia tosta di dire ai rappresentanti della Corte europea che lo Stato italiano s’impegna ad istituire corsi destinati alle forze dell’ordine, per educarle al rispetto dei diritti umani, ma del resto siamo abituati al linguaggio massonico, in cui si dice una cosa e si fa l’opposto. Le forze dell’ordine, per lo meno quelle che vengono impiegate durante i cortei di protesta, sono istruite ad odiare il nemico, sia esso di volta in volta i comunisti, i leghisti, il movimento dei forconi, i membri del comitato No Tav della Val di Susa o i civili pugliesi che difendono gli ulivi.



Vengono capillarmente istruiti in modo altamente ideologico sulla base del vecchio principio secondo cui l’uomo finisce dove comincia il soldato. Viene attuata un’operazione di scollegamento tra il cervello e il cuore, perché solo così un bravo soldato, o un bravo poliziotto, possono obbedire agli ordini, soprattutto quelli che cozzano con la già flebile coscienza in dotazione a un essere umano normale. Durante i conflitti bellici ogni nefandezza è lecita, fin dai primordi della storia umana, ed è strano che quella notte a Bolzaneto, e prima ancora nella scuola dove furono compiuti gli arresti, non siano stati commessi stupri ai danni delle donne prigioniere, come ogni bravo militare fa in guerra. Ne sono seguiti lunghi anni di processi volti a depistare le indagini, secondo il più classico dei copioni massonici, con la ciliegina sulla torta di pochi giorni fa a Strasburgo. Sei dei 65 cittadini, sia italiani che stranieri, che subirono torture nella caserma di Genova riceveranno 45.000 euro a testa come risarcimento, per un totale di 270.000 euro dei cittadini italiani. Di modo che, lo Stato assassino continuerà a sentirsi libero di violare i diritti umani, vere chimere nonché grida manzoniane, ché tanto a pagare gli eventuali risarcimenti conseguenti sarà la collettività.

E noi dovremmo continuare a pagare le tasse? Non sarebbe stato logico che quei soldi fossero stati tolti dagli stipendi dei sadici psicopatici responsabili del massacro? In un paese civile e meno ipocrita dell’Italia si sarebbe agito così. Ma l’Italia ha smesso di essere civile da tanto tempo, ammesso che lo sia mai stata.

3 commenti:

  1. Se fosse un paese civile nei fatti e non solo con la bocca, tutti i componenti delle forze dell'ordine dovrebbero fare un bel test psicologico e d'intelligenza. Scommetto che su 1ooo almeno 970 verrebbero scartati per manifesta deficienza neuronale ed empatia prossima allo zero.
    Qui invece si fa tutto il contrario, Vogliono istituire dei corsi adesso per migliorarsi? Naturalmente all'incontrario. Siamo in Italia che diamine, chi va dritto è perduto!

    ti:ci:

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    1. mi sa che non hai capito.....
      il test che tu indichi avrebbe esito positivo a parte i 30...gli stati (tutti)non vogliono forze armate che usano il cervello,vogliono l'obbedienza agli ordini ricevuti.
      l'italia non è l'eccezione.
      i problemi in quel caso,sono stati errori nelle procedure...pestaggio di personaggi liberi professionisti conosciuti...ergo con appoggi....

      michy

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    2. Nella scuola di via Diaz è stata un’orgia di violenza repressa. Anni di condizionamento mentale hanno portato a rilasciare i freni inibitori. A Bolzaneto invece si è dato sfogo allo stesso istinto sadico che si sarebbe più tardi visto all’opera ad Abu Grayb. Il potere dà alla testa. Tanto poi si fa sempre in tempo a chiedere scusa. Gli americani, di norma, non fanno neanche quello. Sono troppo orgogliosi.

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