Fonte: Il Gazzettino
La proiezione di quel documentario non è un'iniziativa di
libertà, ma uno sfregio al buon senso e una sfida alla Regione che
ha avuto il coraggio di confermare il non obbligo vaccinale,
sostituendolo con una seria e capillare informazione alle famiglie
che sta dando risultati importanti, con le adesioni al vaccino in
crescita per tutte le tipologie e al 92,6% per il temuto e pericoloso
morbillo. Invito tutti a non andarlo a vedere». È dura la reazione
dell'assessore regionale alla Sanità Luca Coletto alla notizia che
domani, a Padova, sarà proiettato il documentario antivaccinista
"Vaxxed". «È assurdo - dice Coletto. Tutto il sistema sanitario veneto da
anni sta facendo un faticoso e capillare lavoro d'informazione per
favorire l'adesione consapevole e informata delle famiglie, poi
arriva questo documentario, peraltro già bocciato da Parlamento
Europeo, Senato italiano e Ministero della Salute, con il rischio di
farci fare pericolosi passi indietro perché, purtroppo, gli allarmi
fanno molto più rumore, e male, delle informazioni. Mentre spero che
il buon senso prevalga e la proiezione venga annullata o, in
subordine, che la gente scelga qualcosa di diverso come passatempo».
Mentre in Italia è ancora "allarme morbillo", con un
aumento del 230% dei casi da gennaio 2017, la situazione in Veneto è
al momento sotto controllo ed è continuamente monitorata, con un
numero di casi che al momento non suscita allarme. Non solo, ma le
coperture vaccinali sono in significativo aumento. Lo rileva Coletto.
Per il morbillo, in particolare, è stata fatta una rilevazione
mirata alla valutazione di tutta la popolazione compresa tra i 2 ed i
18 anni, con un risultato di copertura vaccinale del 92,6%; tale
fascia d'età consente di valutare appieno una buona protezione da
questa malattia. Rilevante è l'aumento per l'ultimo anno osservato,
quello dei nati nel 2014, che tocca l'89,2% con un aumento di due
punti rispetto al precedente rilevamento. In significativo aumento,
tra i tanti, anche il vaccino antipolio, che ha raggiunto, sempre
considerando la popolazione tra 2 e 18 anni, una copertura al 95,7%
per la prima dose e al 94,5% per la seconda. In evidente calo,
secondo il report, sono anche i dinieghi a vaccinare i propri figli,
scesi in un breve periodo dal 6,4% a 5,1%.
Prendendo in considerazione altri vaccini tra i più noti, quelli
per la difterite e polio risultano avere una copertura del 92%; per
il tetano 92,4; per la pertosse 92%; per l'epatite B il 91,4%; per
l'hib (haemophilus influenzae) il 91,2%. Nelle nuove schede
ministeriali di rilevazione sono state inserite anche nuovi tipi di
coperture: in Veneto, quella per la parotite è all'89%; per la
rosolia all'89,1%; per la varicella all'86,8%; per il meningococco C
al 91,7%; per lo pneumococco (ciclo completo) all'85,5%. Bene anche
la valutazione per il temuto papilloma virus, causa del tumore della
cervice dell'utero: a fine 2016, per le ragazze nate tra il 1996 ed
il 2004 (200.323 ragazze), risultano una copertura pari al 79,8% per
la prima dose e del 76,1% per il ciclo completo. Molto rilevante è
infine l'adesione alla vaccinazione papilloma virus dei maschi, che
ha visto il primo gruppo chiamato attivamente (nati nel 2004)
raggiungere una copertura del 62,7% per la prima dose ed un
completamento del ciclo vaccinale già del 53,5%.
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