Fonte: Agenzia Stampa Italia
Nel pomeriggio
di domenica 27 novembre, si è svolto a Perugia presso
la Parrocchia di Ponte della Pietra, una conferenza dal titolo “La
chiamano crisi, in realtà è un crimine!”. L’evento è stato organizzato
dal “Comitato Italiano Popolo Sovrano” e dal suo
referente per l’Umbria Alessandro Trinca. Le tesi sostenute
nella conferenza spiegavano che con l’attuale crisi economica “è in atto un crimine che sta distruggendo il Paese e la vita delle
persone, realizzato da un'élite di potere sovranazionale attraverso
l’imposizione dall’alto di assurdi vincoli economici e
legislativi e l’instaurazione forzata di governi non eletti, che di
fatto si comportano quali meri esecutori della volontà di tali lobby
di potere, senza aver alcun interesse per la salvaguardia
dell’integrità e della dignità delle persone, né tantomeno del
tessuto socio-economico-produttivo del Paese.” Al termine
della conferenza Alessandro Trinca ha rilasciato gentilmente
un’intervista ad Agenzia Stampa Italia.
Chi siete e quali sono i vostri
propositi?
Alessandro Trinca: «Il “Comitato
Italiano Popolo Sovrano” è un’associazione che al tempo stesso
possiede una doppia natura di organismo politico-popolare e movimento
culturale. Si pone, innanzi tutto, lo scopo di risvegliare la gente,
informarla su tutta una serie di argomenti che vengono occultati dai
media tradizionali, i quali sono il “braccio armato” dell’élite
del potere; dall’altro lato ci prefiggiamo l’obbiettivo di
organizzare la popolazione per costruire un’alternativa a questo
governo dittatoriale e liberare il Paese dalla dittatura che sta
subendo.»
Nelle vostre “parole d’ordine”,
nelle vostre proposte ed iniziative, vengono nominati soprattutto
l’”Euro” e l’”Unione Europea”. Ai vostri occhi che cosa
sono queste due entità e quale progetto può esservi dietro?
Alessandro Trinca: «Noi non siamo –
in linea di principio – contrari ad unione europea dei popoli, ma
abbiamo compreso chiaramente che questa Unione Europea è nata da
alcuni gruppi di potere con lo scopo di distruggere gli Stati-Nazione
e la vita delle persone che ne fanno parte. L’Euro è uno strumento
di dominio a tutti gli effetti, perché è una moneta che viene
creata fuori dai confini nazionali con un sistema di cambi fissi che
è deleterio per la maggior parte degli Stati e che quindi comporta a
tutti gli effetti la schiavizzazione degli stessi, che si trovano
costretti a prendere in prestito una moneta non loro e a restituirla
con gli interessi che necessariamente dovranno essere presi dalle
tasche dei cittadini, che altro non potranno che morire letteralmente
di fame. Quindi questo è, senza ombra di dubbio, uno strumento di
dominio con delle armi studiate a tavolino in maniera molto precisa
da poche persone che costituiscono gruppi di potere, con l’obbiettivo
di creare un unico governo su scala mondiale per sottomettere tutti i
popoli del globo.»
Lei parla di “gruppi di potere”.
Chi sono costoro?
Alessandro Trinca: «Questi gruppi di
potere sono alcune famiglie, tra cui in particolare i Rothschild, i
Rockefeller e molte altre. Chiunque, se volesse informarsi,
scoprirebbe che costoro sono i proprietari delle principali banche
centrali mondiali e delle principali banche commerciali. Persone che
si riuniscono in organizzazioni segrete quali, appunto, il “Club
Bilderberg”, la “Commissione Trilaterale”, o il “Council on
Foreign Relations” (Consiglio sulle Relazioni Estere). Riunioni
nelle quali pochi potentati mondiali, decidono il destino delle
Nazioni o dei popoli.»
Secondo questa sua visione dell’Euro
come “arma di dominio” e di un controllo del potere mondiale da
parte di queste determinate “Famiglie”, la questione della crisi
economica che il mondo sta vivendo, secondo le tesi che il Comitato
Italiano Popolo Sovrano propone, che cos’è realmente?
Alessandro Trinca: «La crisi
economica è un qualcosa di architettato e chiamato volutamente
“crisi”per non far capire che è un piano criminale, e come ha
dichiarato Mario Monti in un suo discorso alla LUISS, la crisi è
quello strumento che serve a questi gruppi di potere per far
accettare alle popolazioni delle condizioni che in altre circostanze
di vita normale non avrebbero mai accettato. Di fatto la crisi –
così chiamata – è uno strumento di sottomissione delle
popolazioni. Se non ci fosse la crisi, noi non cederemmo le nostre
sovranità: ci hanno convinto, aggirando la verità, che noi dobbiamo
cedere la sovranità per uscire dalla crisi. In realtà la crisi è
una menzogna, un piano criminale, e la ripresa della nostra sovranità
è proprio quello che serve per uscire da questa situazione.»
Secondo il ragionamento che ha fin qui
sostenuto, la questione del debito che l’Italia e gli altri Stati
comunitari hanno verso l’UE, in che cosa si traduce? Che cos’è,
secondo il suo parere, il debito degli Stati?
Alessandro Trinca: «Il debito non è
nient’altro che un’invenzione! Basti pensare che al mondo tutti
gli Stati hanno debito, per cui tutti sono debitori. Allora ci
dobbiamo chiedere “Ma chi è il creditore?”. Se tutti hanno
debiti, allora ci deve essere qualcuno che ha crediti. Infatti è
necessario accorgersi che questa costruzione del Debito Pubblico, non
è nient’altro che un’architettura tecnocratica-finanziaria
studiata nei minimi dettagli e messa in atto all’oscuro degli occhi
delle popolazioni per avere un’arma di ricatto nei confronti degli
Stati. Se lo Stato avesse la sua sovranità monetaria ed emettesse
direttamente la sua moneta, non avrebbe debiti verso nessuno. La
costruzione del sistema della moneta a debito, come ha spiegato in
maniera esemplare il Professore Giacinto Auriti, è un’arma di
dominio sui popoli. Noi dobbiamo pretendere che lo Stato si riprenda
la sua sovranità monetaria e che crei moneta finalizzandola alla
creazione della piena occupazione. Questo perché il 1° articolo
della nostra Costituzione, afferma che l’Italia è una repubblica
democratica fondata sul lavoro e tutti i cittadini devono avere il
diritto al lavoro e lo Stato glielo deve garantire. Quindi
attraverso la sovranità monetaria, noi dobbiamo perseguire la piena
occupazione.»
Questione della moneta. Lei mi parla
di sovranità monetaria come se questo fattore della moneta non
appartenesse alla gente.
Alessandro Trinca: «Non è nostro! A
tutti gli effetti, perché noi oggi utilizziamo una moneta, che è
l’Euro, che viene creata fuori dai confini nazionali da un istituto
completamente privato che è la Banca Centrale Europea, la quale
peraltro non risponde a nessuno; ed oltre a creare la moneta, detta
regole in materia economica agli Stati. Oggi noi abbiamo un governo
che per approvare la sua legge finanziaria, è obbligato a passare il
vaglio di Bruxelles. Quindi in queste condizioni, anche qualora
noi avessimo dei politici etici e corretti – e non ce li abbiamo –,
comunque vivremmo in un sistema che non gli permette di fare ciò che
serve al Paese. Dunque è chiaro che la prima cosa che deve essere
fatta, è uscire da questa Unione Europea, uscire da questo tipo di
moneta – l’Euro – che non ci appartiene e recuperarci, invece,
la nostra piena sovranità in campo monetario e in tutti gli altri
ambiti: quindi alimentare, scolastico, familiare, culturale,
militare. Perché ci stanno togliendo tutto!»
A parer vostro, che cosa si dovrebbe
fare per ritornare “sovrani”? La moneta come dovrebbe essere
gestita?
Alessandro Trinca: «Innanzi tutto per
ritornare sovrani bisogna recedere da tutti i trattati capestro che
la nostra classe politica – corrotta e venduta – ha firmato.
Recedere sulla base del fatto che sono trattati incostituzionali come
il Trattato di Maastricht, il Meccanismo europeo di stabilità (MES),
il Fiscal Compact, quindi tutti i trattati fondativi dell’UE e
tutti i trattati che sono conseguiti alla sua nascita. Questi sono
trattati incostituzionali, perché la nostra Costituzione prevede che
al limite si possano fare delle “limitazioni” e non “cessioni”
di parti delle sovranità, in condizioni di parità e reciprocità
con gli altri Stati. Mentre questi trattati hanno previsto dei
privilegi particolari per alcuni Stati, come l’Inghilterra che ha
potuto mantenere la sua moneta, o della Germania alla quale sono
state concesse delle condizioni diverse dagli altri Stati comunitari.
Allora, come detto, questi trattati sono totalmente incostituzionali.
Per recuperare la sovranità bisogna ritornare a fare legislazione a
livello nazionale e riportare la supremazia della nostra
Costituzione. Per quanto riguarda la moneta, essa dovrebbe essere
gestita con la stampa diretta da parte dello Stato che quindi non
dovrà più essere costretto a emettere dei titoli di debito per
finanziarsi. Poi potrà continuare a emettere titoli per gestire il
risparmio pubblico: questo non pone alcun problema. Ma il meccanismo
sulla base del quale uno Stato per approvvigionarsi di denaro si deve
indebitare verso soggetti privati, deve essere abolito.»
Essendo ormai prossimi al referendum
costituzionale del 4 di dicembre, come si pone il Comitato Italiano
Popolo Sovrano?
Alessandro Trinca: «Il referendum
costituzionale è un avvenimento importantissimo. Perché qualora
passasse questa “deforma” costituzionale, si metterebbe un
tassello forse decisivo nella strada della distruzione dello Stato.
Quindi va posto un argine a questo piano distruttivo, perché questa
riforma prevede l’accentramento del potere in pochissime mani, la
sparizione di tutti i contrappesi che attualmente sono previsti dal
testo costituzionale. La riforma costituzionale prevede, inoltre, la
riforma del Titolo V che non è nient’altro che un modo per
depredare le Regioni di quel poco di pubblico che ci è rimasto, come
le utilities a livello locale. C’è un’intervista fatta all’ex
Ministro Fabrizio Saccomanni e a Lorenzo Codogno che è il capo
direzione del Dipartimento del Tesoro, in cui spiegano chiaramente
che la riforma del Titolo V serve per depredare le Regioni del
pubblico che ancora possediamo. Il 4 dicembre se dovesse vincere il
“SI”, verrebbe sancita nella Costituzione una dittatura di fatto.
Dunque con forza noi come Comitato Italiano Popolo Sovrano, ci
schieriamo per il “NO”.»
Un eventuale interessato alle vostre
iniziative, come potrebbe raggiungervi o contattarvi?
Alessandro
Trinca: «Come Comitato Italiano Popolo Sovrano, possediamo un sito
internet all’indirizzo www.popolosovrano.eu.
Una pagina Facebook “Comitato Italiano Popolo Sovrano - direzione
nazionale”, e un gruppo sempre su FB “ Comitato Italiano Popolo
Sovrano ”. Per chi fosse interessato in Umbria, può contattare
direttamente me all’indirizzo email alessandro.trinca@tiscali.it.»
A queste conclusioni c'era già arrivato 10 anni fa Paolo Barnard. Che la gente pensi quali partiti sono sostenitori sfegatati dell'Europa e dell'euro. Qual'è l'unico partito che non ha votato la fiducia a Monti? Il partito di Emma Bonino si chiama Più Europa. E se la senti parlare sembra Madre Teresa di Calcutta! Maledetta!
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