Astenersi dal voto non significa non partecipare alla vita
politica, ma allontanarsi dalla strada dove gli Illuminati vorrebbero
condurci, spostare il gioco su un altro terreno, che non sia il loro,
ma il nostro. La paura maggiore che hanno i partiti politici è che
la gente prenda coscienza dell’inganno, del perverso meccanismo che
mantiene noi nel ruolo di subalterni sudditi e loro in quello di
casta privilegiata e parassitaria. L’astensione è la cosa più
santa che si possa fare in caso di elezioni, la forma più
intelligente di reazione quando ci si accorge di essere stati
truffati. E quali prove i simpatizzanti del Movimento 5 Stelle
vogliono ancora avere per accorgersi che i Grillini hanno già
tradito? Vogliono ancora conferme? Hanno già fatto marcia indietro
con l’euro, l’Europa, i vaccini, l’invasione afroasiatica. Per
non parlare della geoingegneria, da sempre derisa da Beppe Grillo. Se
si vota, turandosi il naso, per mandare avanti il meno peggio, il
male minore, significa ottenere il mantenimento del nostro stato di
pecore belanti e insignificanti, nonché l’approvazione del loro
ruolo di carnefici entusiasti. Quando ci dicono che il voto è un
dovere civico, bisogna fermarsi, guardare dietro di noi e
incamminarci sulla strada da cui vorrebbero allontanarci. La strada
della consapevolezza e del rispetto di noi stessi. Basta farsi
prendere in giro!
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