Prima parte
Vi voglio raccontare una mia storia personale, perché per esperienza ho imparato che tali racconti sono quelli che al pubblico piacciono di più, forse per una specie di identificazione nelle disgrazie, nelle gioie e nei dolori altrui, conosciuti e sperimentati un po’ da tutti gli esseri umani. Dunque, ventinove anni fa, la triestina che sposai nel 1995 ebbe un congedo per maternità di un anno, per partorire, al termine del quale doveva riprendere il lavoro a Trieste, come centralinista della Telecom. Abitavamo a Camino al Tagliamento, dove avevo anche il lavoro, nella locale scuola e tra Trieste e Camino intercorrono circa 100 Km. Avvicinandosi il momento in cui lei doveva riprendere a lavorare, cercammo casa a metà strada, nel goriziano, e in modo particolare a Sagrado, perché è un paese dotato di stazione dei treni. Lei, di cui taccio volutamente il nome, avrebbe dovuto prendere il treno al mattino, nonché l’autobus fuori dalla stazione di Trieste, per recarsi al lavoro. Ogni cosa ha un prezzo, e se credi nell’idea di famiglia, accetti con rassegnazione anche i sacrifici che ne conseguono, come per esempio svegliarsi presto al mattino. Io, partendo da Sagrado, non avevo problemi a macinare chilometri con la macchina per andare a lavorare a Camino. Trovammo anche casa in affitto, ma purtroppo in mia moglie prevalse la pigrizia: l’idea di fare la pendolare, come milioni di altri “schiavoratori” nel mondo, non le piacque e preferì trasferirsi presso sua madre, a cui lasciare la bimba durante le ore lavorative. Se da una parte avremmo risparmiato la spesa della baby-sitter, dall’altra io entravo in crisi profonda perché non avrei più visto regolarmente mia figlia. Inutile dire che tale scelta, di ritornare presso la casa di sua madre a Trieste, fu l’inizio della fine, almeno per me, sul piano psicologico. Mi sentivo devastato e, trovandomi per la prima volta di fronte a un problema del genere, mi rivolsi a un avvocato. Il procedimento di divorzio durò dieci anni e io, oggi, non posso fare a meno di maledire il Femminismo e chi l’ha inventato.