sabato 14 settembre 2024

Lascio tutto e vado a vivere nella giungla!


M Cristina Parlato: Nella tribù come si ricarica l'i-phone?

Siciliano Ergo Sum: Ci sono i caricabatterie con micro pannelli solari. Il problema vero è la connessione che non c'è, se non nella parte limitrofa ai villaggi, non nella giungla profonda, dove devi avere altre attrezzature.

DanielaCampy: Si ricarica con apparecchiature ad energia solare, anche minime. Sono periodicamente missionaria anch'io, non in Amazzonia ma in Africa, e anche nei villaggi senza corrente, portando dei dispositivi ad accumulo, si tiene carico il telefono.

Fabri Bianco: Ogni mattina un indigeno della foresta amazzonica, si alza e sa che deve fare 12 ore di cammino nella foresta, per andare a ricaricare l'iPhone della sua amica bianca, che parla con le scimmie. Ogni mattina la sua amica bianca sa che deve aspettare 12 ore prima di poter postare su Instagram che in Amazzonia non c'è l'apericena.

OrbiDiBotte: Se restava a Roma poteva averne anche di più, di scimmie, come amiche.

Larth Rasna: Non so come caricano l'iPhone, ma so come caricano lei…

18 commenti:

  1. Preceduto pure io....le tribù amazzoniche cacciano le scimmie della foresta con le cerbottane ed i dardi avvelenati, e poi se ne cibano.
    La nostra segretaria d'azienda in vacanza col suo bolerino verde farebbe cola' una brutta fine. Lei è la sua scimmietta.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I bolerini sono il tipo di indumento femminile che mi piace di più.
      Freeanimals

      Elimina
  2. Non è un bolerino, ma un top con spalline, quello in foto, dette spalline a spaghetto (sottili);
    il bolerino o blazer è un giacchettino aperto sul davanti e corto, con maniche o al più mezze maniche.
    Zenzero

    RispondiElimina
  3. Anche io. Specialmente con due seni sodi e puntuti dentro....

    RispondiElimina
  4. La vispa Teresa trovo' fra l'erbetta]
    Graziosa spaurita ma dolce scimmietta]
    E tutta giuliva gridava a distesa, l'ho presa l'ho presa!]

    Ma nel Matto Grosso fra oranghi e giaguari,]
    Si aggiran selvaggi a caccia di ignari]
    Che osan violar di foresta il sacrario]
    Pagando col sangue l'ardir temerario. ]

    Ma visto cotale abbondante splendore]
    Il cuore dell'indio avvampo' di calore]
    Il verde bolero fu tosto strappato]
    Che è nome incorretto e neanche appropriato.]

    Il figlio di Nazca fe' tanti su e giù]
    Ma senza ricorrer alla pillola blu:]
    L'ex vispa Teresa soffrì pel suo sfizio,
    E rotta e strappata tornò a Busto Arsizio]]

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se non fosse così maliziosa, mi ricorderebbe Gianni Rodari, specie nel finale: "Busto Arsizio".


      Una licenza poetica: "nel Matto Grosso fra oranghi e giaguari"....gli oranghi stanno in Estremo Oriente, non in Sudamerica.

      Ma sei in buona compagnia: Leopardi con "rose e viole", che non crescono nella stessa stagione, e Foscolo, con l'upupa, che non è un uccello notturno, ma diurno.

      Elimina
  5. Me ne vo coi brasiliani
    scappo via dagli italiani
    voglio aria e vita bella
    non più pane con Nutella.

    Scappo via dal gran fracasso
    e rifuggo dal gran chiasso
    troverò pur chi mi ama,
    un gran pezzo di banana!

    Cercherò qualche bel tomo
    che sia bello bravo e buono
    che mi vada a caricare
    batterie pel cellulare.

    Mentre lui con tanto ardore
    è già colmo di sudore,
    io l'aspetto qua annoiata
    quanto è lunga la giornata!

    Ora basta, ma che barba,
    ma perché tanto si attarda?
    Ho deciso: scappo via
    torno nella patria mia.
    Zenzero

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Chi va con lo zoppo, impara a zoppicare e chi frequenta le veggenti diventa un po' veggente anche lui (riferito al mio commento precedente).


      Ora mi accingo a pubblicare anche questa simpatica poesia su Facebook.

      Elimina
  6. Io e te,Mauro....ma in quale altro blog ci sono due così?
    Ah ah ah!
    Zenzero

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Fate venir voglia anche a me, ma ci vogliono delle doti di creatività che non ho.

      Mi trovo meglio in prosa, che in poesia.

      Elimina