Non bastava la mia diuturna lotta contro le lumache, che mi mangiano sistematicamente l’insalata, e non bastava neanche il danno provocato dai passeri, pure loro interessati a sbocconcellare le foglie del verde ortaggio, quegli stessi passeri che trovano abbondante cibo, da me messo tutte le mattine (e anche di pomeriggio), nell’apposita mangiatoia, un tempo prerogativa di cinciallegre e cinciarelle. Ora ci si mette anche il collasso strutturale dei due cavalletti. Stavo pranzando e, come di consueto, guardavo attraverso la finestra che dà sul giardino, sia l’andirivieni dei passeri attorno alla mangiatoia, sia i salti delle rane nel laghetto, qualche metro più in là, quando, improvvisamente, sempre sulla stessa linea d’osservazione, sento un botto e vedo che il ripiano (una vecchia porta) era franato a terra. Mi reco sul posto, con il boccone in bocca, e vedo alcuni vasi rovesciati, benché la maggior parte sia rimasta sopra il ripiano. Metto in salvo quelli che erano stati sotterrati e rimando il lavoro principale al dopo pranzo. Anzi, al dopo siesta. Il primo pensiero, quando mi sono ritrovato tra le mani i segmenti dei cavalletti, è stato quello di buttarli via, ma poi ha prevalso l’istinto di resilienza e riparazione e in breve tempo, con un po’ di colla, viti e qualche martellata al posto giusto, sono ritornati (quasi) normali. Ora so che non possono sopportare troppo peso e penso che siano collassati perché la pioggia ha reso la terra all’interno dei vasi ancora più pesante. Non ci vedo altra spiegazione. Comunque sia, tutte le mie insalate sono ora in salvo. Resta il pericolo di limacce e passeri.
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