E’ il posticino dell’acqua pulita, dove Petra si immerge fino a metà, camminando sul fondo e spostandosi di qualche centimetro. Lì il fiume Stella fa una piccola ansa, con acqua dalla corrente lenta. Petra non va dove l’acqua è fonda perché è molto prudente. Così prudente che oggi non ha voluto nemmeno entrare in acqua, come fa di solito, un po’ perché, dopo le piogge, il livello si è alzato, e un po’ perché c’erano due strani animali bianchi, galleggianti a pochi metri, che Petra non aveva mai visto e a cui ha abbaiato, ma senza troppa convinzione. I cigni reali sono rimasti imperturbabili e si sono spostati un po’ più in là, nuotando lentamente contro corrente. Pablo, da quando le temperature si sono abbassate, non ci pensa proprio ad entrare in acqua e si limita a mangiucchiare qualche fogliolina. In estate entrava anche lui, se non altro per bagnarsi le zampe. Quella coppia di cigni nidifica ogni anno e non è la prima volta che li incontro, anche insieme alla prole. Mi chiedo il prossimo inverno cosa troveranno da mangiare, se i terreni saranno ghiacciati e privi di vegetazione. E, ora che ci penso, la stessa domanda potrei farla per il branco di oche selvatiche che si è stabilito a qualche chilometro di distanza, sempre in zona Risorgive. Di solito in questa parte di pianura non vengono inverni rigidi, con abbondante neve, ma in ogni caso è un periodo difficile per tutti gli animali che non vanno in letargo. Per i piccoli passeriformi le mie mangiatoie sono sempre ben fornite, in giardino, ma per i cigni e le oche?
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