giovedì 4 luglio 2013

Imbecilli che si credono artisti

 


Non si placano le proteste relative alla morte orribile (e ripresa in video) dell’anziana elefantessa da circo Madi, di cui avevamo già parlato.
Gli attivisti per i diritti animali richiedono infatti a gran voce una investigazione nei confronti dell’uomo che, nelle riprese, salta e balla sul corpo dell’animale agonizzante mentre, con la proboscide nell’acqua, affoga dopo un attacco di cuore.
Madi aveva 48 anni, era anziana e fragile eppure veniva ancora utilizzata all’interno del circo tedesco Universal Circus Renz. Al momento dell’incidente costatole da vita, il carrozzone si trovava in Estonia. Dalle riprese risulta chiaro che Madi non fosse forte e in salute. Secondo l’associazione animalista Pro Wildlife, era in effetti troppo debole per continuare a viaggiare, un fatto che sarebbe già stato fatto notare al circo in tempi non sospetti.

 
Secondo quanto trapelato nel momento in cui la notizia è diventata di dominio pubblico, Madi era stata portata nei pressi di un fiume nella città di Narva, perché facesse un bagno. Nel video, Madi sembra inizialmente godersi d’acqua fino a che non perde l’equilibro e ci finisce dentro a peso morto, sdraiata su un fianco.
I secondi successivi sono agghiaccianti: un uomo successivamente identificato come Rene Renz, fratello del proprietario del circo Daniel Renz, si issa sul corpo sommerso di Madi e inizia a saltellare, come se ballasse.
Quello che pare evidente è la sua assoluta noncuranza nei confronti delle condizioni dell’elefante: neppure per un istante Renz cerca di issarle la proboscide fuori dall’acqua in modo che possa respirare. Non fa nulla che somigli lontanamente ad un’assistenza. Al contrario, sembra quasi che il suo comportamento renda ancora più difficile, per Madi, rimettersi in piedi – casomai ci fosse riuscita.
I soccorsi non arrivano, nonostante le numerose persone presenti sul posto. Nell’arco di qualche minuto, Madi affonda ulteriormente nell’acqua e muore.
I presenti issano a quel punto il suo corpo sulla battigia, e qui Renz le monta di nuovo addosso.
Successivamente, il corpo di Madi viene prelevato e trasportato da una sorta di argano.
Prima della morte di Madi, almeno quattro denunce erano state inviate alle autorità lettoni relativamente al trattamento che veniva riservato a questo elefante all’interno del circo Renz: si parlava di pugni, di abusi continui, di richieste eccessive per un animale così anziano e fragile. La questione si era ulteriormente aggravata quando era stata diffusa la notizia che Madi non fosse nata in cattività, ma in natura: un dettaglio di non poca importanza, visto che il prelevamento di un elefante indiano dal suo habitat per utilizzi di questo tipo viola la convenzione CITES sulle specie in via di estinzione.
È stato invece ormai confermato che Madi sia morta per un attacco di cuore, e sembra che il suo addestratore dovrà pagare una multa di 400 euro per “maltrattamento”. È probabile che le autorità lettoni non procederanno con ulteriori accuse o indagini.

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