sabato 6 luglio 2013

L'umanità dei non umani

 


Forse aveva solo lui. Era l'unico essere a questo mondo con cui poteva condividere una vita piena di stenti e cattiverie. Erano amici fedeli, come solo un cane sa esserlo: avranno condiviso giornate in cui i crampi della fame contorcevano lo stomaco, dividendosi un pezzo di pane lasciato per strada. Avranno dormito acciambellati l'uno vicino all'altro per scaldarsi nelle notti fredde dialogando silenziosamente con il linguaggio del cuore, scambiandosi a vicenda vissuti passati. Ed ora è rimasto solo nell'ultimo abbraccio al compagno di antiche giornate trascorse a correre per le strade, per evitare i bastoni di esseri immondi che non hanno nulla di divino. Veglia l'amico morto, quasi a volerlo proteggere nel sonno mortale. Non si risveglierà mai più il fido compagno di viaggio, vittima di mani che sanno elargire solo crudeltà, con la stessa freddezza di chi non conosce il significato della parola compassione. Dire addio ad un amico è doloroso, ma l'addio di un cane è straziante, sincero e profondo. Lo ha visto di certo rotolare nella terra, mentre il veleno faceva il suo effetto. Lo avrà sentito urlare mentre gli organi gli scoppiavano dentro.......avrà chiesto aiuto come meglio poteva fare........ o forse già sapeva che per un cane questa azione non esiste......
La rassegnazione nei suoi occhi vale più di mille discorsi.

2 commenti:

  1. Povere creature,come vorrei stare accanto a tutti ma proprio a tutti gli animali di questo mondo per l'eternita'. Eternamente vorrei riposare accanto a questi cani. Fiamme,sofferenza e tortura eterna devono accompagnare i subumani autori di crimini contro gli animali !!

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