Fonte:
All 4 Animals
Una
femmina di orango è stata portata in salvo nella cittadina di Tempurkan, nel
Borneo, da un’associazione animalista inglese dopo essere stata trasformata in
un giocattolo vivente. L’animale era stato catturato dagli abitanti di un
villaggio che, successivamente, l’avevano incatenato a un palo nel bel mezzo
di uno spiazzo: da quel momento in poi, l’orango era stato fatto oggetto di scherzi,
dispetti e crudelmente tormentato. Abbandonato a se stesso senza cibo né acqua,
era costantemente circondato da una folla vociante. E quando cercava di
liberarsi dalle catene, nel tentativo disperato di fuggire e di rifugiarsi
nelle vicine foreste dalle quali era stato prelevato, veniva immediatamente
punito. Secondo quanto riportato dal Daily Mail, la femmina di orango sarebbe
stata strappata ad un altro membro familiare con il quale viveva.
Questa storia
crudele ha, fortunatamente, avuto un lieto fine grazie all’intervento di
un’associazione animalista inglese presente sul territorio, che è intervenuta
portando in salvo l’orango. L’animale sarà presto restituito alle sue foreste.
Tuttavia, la vicenda è sufficiente per riaccendere i riflettori sulla necessità
di proteggere una specie messa drammaticamente in ginocchio non soltanto da
singoli episodi di crudeltà da parte degli esseri umani, ma soprattutto dalla
rapidissima perdita dell’habitat provocata dall’espandersi incontrollabile
delle coltivazioni di palma da olio.
Un secolo
fa, il Borneo ospitava 315mila orango. Ad oggi, ne sono rimasti soltanto
54mila. Altri 6000 si trovano nell’isola indonesiana di Sumatra. L’esemplare
soccorso a Tempurkan era stato individuato e catturato nei pressi di una
porzione di foresta rasa al suolo per una piantagione. Trascinata al villaggio,
la femmina di orango era stata degradata a puro oggetto di divertimento: quanto
avvenuto è, chiaramente, una tortura procurata dall’ignoranza degli abitanti
del villaggio. È stato proprio grazie alla compassione di uno di essi,
tuttavia, che l’associazione animalista intervenuta ha potuto mettere fine
all’abuso: l’uomo ha contattato gli attivisti e ha spiegato loro la situazione,
chiedendo che quel tormento avesse fine. Sul posto è intervenuto, tra gli altri,
l’attivista Argitoe Ranting di Animal Rescue. L’orango è stato sedato e
trasferito in un centro di recupero. Ribattezzato Ael (che significa “Santa”),
verrà rilasciata in natura non appena un’area sicura nelle foreste battute
palmo a palmo dagli uomini verrà individuata. Gli attivisti hanno colto
l’occasione per spiegare agli abitanti del villaggio che catturare e detenere
un orango è un reato, in Indonesia.
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