martedì 24 febbraio 2015

Chi dice donna dice danno




Testo di Hamid Zanaz

Alcuni musulmani considerano la nascita di figlie femmine alla stregua di una punizione divina. Allah potrebbe maledire una casa popolandola di sole ragazze! Alcuni imam consigliano a colui che ha solamente figlie di dire "astaghfirou Allah" (che Dio mi perdoni) prima di penetrare la propria moglie. "Che la nascita di una figlia sia concessa in qualsiasi altro luogo, ma che qui ci sia concesso un figlio", recita una vecchia preghiera.


Anche lo spettacolo offerto per strada in Francia da alcuni giovani musulmani è rivoltante. Le loro compagne e spose con chador e hijab, mentre loro sono vestiti all'ultima moda. Insomma, "ti velo e ti svelo, ti amo, ti adoro e ti chadoro". Durante i suoi incontri, l'Unione delle organizzazioni islamiche in Francia (UOIF) invita l'uditorio a sedersi in maniera halal, cioè senza mescolare i due sessi. In diverse zone di questo mondo gli uomini si scusano prima di pronunciare la parola donna! Come se dicessero una parolaccia. 

Alcuni algerini dicono "hachak", che significa più o meno "che Dio ti allontani dal male o dall'impurità". Un disprezzo che spiega l'orientamento retrogrado della maggior parte dei codici civili degli Stati musulmani: il primato della mascolinità e le ingiustizie che ne seguono, l'eredità dimezzata che spetta alle donne, il divieto di sposare un non musulmano, l'autorità parentale esclusivamente paterna, la religione del padre. Un rosario di angherie. Per liberarsi di suo marito, la donna musulmana deve sottostare all'elkhoul'a, cioè deve comprare il divorzio perché è il maschio che fissa il prezzo della sua libertà. 

Sottoposta a stretta sorveglianza, in terra d'Islam la donna è tenuta in stato di minorità a vita: Diventa una macchina per fabbricare bambini rimanendo segregata tra quattro mura. Persino in moschea le donne entrano come ladre, da porte semiclandestine. Dovunque si trovino hanno l'aria di chiedere perdono per essere lì. Malgrado il parere del clero musulmano, che considera il suicidio un atto illecito, per le giovani donne rimane la sola alternativa alla tirannia della mascolinità musulmana. L'estrema resistenza alla loro reificazione sessuale. Da quando si è imposta la teocrazia, l'Iran detiene il più elevato tasso di suicidi al mondo. La maggioranza sono donne, vittime della segregazione sessuale. E questo avviene mentre taluni sociologi musulmani continuano a sostenere senza vergogna che il suicidio è dovuto all'indebolimento del sentimento religioso!

3 commenti:

  1. Una donna può sentirsi amata e rispettata con il burqa addosso, così come può sentirsi disprezzata ed umiliata pur con il ventre piatto e il bikini sulla spiaggia... Billy the Kid

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    1. Vero, ma in entrambi i casi si tratta di eccezioni che confermano la regola.

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    2. Non voglio difendere gli aguzzini islamici...che purtroppo esistono...e a bizzeffe... Ma se guardo alle NOSTRE donne occidentali...: quante ce ne sono felici...e quante infelici...? Billy the Kid

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