Fonte: Apocalisse Laica
A
riguardo si ricordano due casi esemplari costituiti dalle insidiose
tentazioni diaboliche subite da Sant’Antonio eremita e dalle
violente aggressioni diaboliche subite da Padre Pio di Pietrelcina in
pieno secolo XX: «…Verso il 251 [d. C.], Sant’Antonio eremita
viveva sulle montagne della Tebaide, in penitenza: aveva fatto
il voto di castità assoluta e voleva mantenerlo in una rassegnata
tristezza; spirito contemplativo, consacrava se stesso alla
adorazione di Gesù e la sua coscienza diveniva un oceano di profonde
onde mistiche che gli davano l’ebrezza della lotta contro il demone
della carnalità. Satana intanto con sagacia fecondava i pensieri
lascivi: gli apparve con l’aspetto di femmina formosa ed
invitante, Antonio era seduto a terra in un angolo della cella,
immobile sotto la violenza della concupiscenza che si sviluppava
dalla femmina sussultante al desiderio dell’amplesso, nella
libidine invincibile. Antonio meditò su Cristo, torturato e
crocefisso per l’umanità, e vinse la voluttà che gli invadeva i
nervi ed il cervello. Satana incominciò con la titillazione ad
eccitarlo alla venere solitaria [cioè, alla masturbazione]; a
distoglierlo dalla preghiera; a fargli diventare rosso il viso con le
oscene immagini, riproducenti chimeriche e voluttuose carezze d’amore
[un vero e proprio film pornografico allucinatorio!].
Ma Antonio con nobiltà ed intelligenza castigo il suo corpo con la flagellazione [!!], digiunò e pregò: così armato vinse. Mangiava pane con sale e dormiva sulla nuda terra: affermava che quanto più si debilita il corpo col sopprimere la voluttà, tanto più si rafforza l’anima. Satana voleva vincere Antonio e, conoscendo quali fossero i pervertimenti sessuali di quel tempo, gli inviò nella cella un fanciulletto. Questo era bellissimo e formosissimo, e, secondo l’uso, castrato fin dalla nascita [cosa impossibile nella realtà non allucinatoria, poiché alla nascita i testicoli non sono ancora scesi nello scroto!] in quanto, assumendo forme femminee e voluttuose movenze, servisse meglio al mal costume.
Il fanciulletto gli si gettò addosso e gli suggerì la voluttà della mollizia, e con la titillazione cercava di eccitarlo alla fornicazione asessuale in vaso indebito [cioè, nell’ano]. Antonio invocò grazia e forza dal Signore, pregò, col flagello s’inflisse tali piaghe [da esperto masochista] che per il dolore cadde a terra. Si rimise in ginocchioni e gridò ai demoni: “Io sono Antonio, niente mi allontana dall’amore di Cristo, non temo voi e le vostre battiture!”. Non mancarono ad Antonio le visioni di bestie feroci che assalgono frequentemente gli affetti da delirio erotico. I Diavoli, di notte e con strepitio, aprirono le pareti della cella e si mutarono in leoni, in orsi, in pantere, in leopardi, in tori infuriati, in serpenti, in scorpioni, in lupi. Ma, Antonio, avendo vinto nella lotta, vide una gran luce discendere dal cielo sino a lui…»; «…In paese sapevano delle lotte che ogni notte Il Padre [Pio da Pietrelcina] sosteneva con Satana. A volte, il fracasso di ciò che accadeva nella [sua] stanza era così forte da essere udito anche da molto lontano. A notte alta, i vicini erano costretti ad uscire da casa, spaventati per ciò che stava succedendo.
Al mattino la mamma di Padre Pio trovava la camera del figlio a soqquadro: il materasso, le sedie, il letto, tutto era rovesciato. Il Padre aveva il corpo pieno di lividi per le botte [che, naturalmente, si era autoinferte]…» e Padre Pio da Pietrelcina stesso, in alcune lettere scritte al suo “padre spirituale”, dichiara: «…Quanta guerra mi muove Satana! Quel cosaccio, da verso le 10 che mi misi a letto fino alle 5 della mattina non fece altro che picchiarmi continuamente: credevo che quella fosse l’ultima notte della mia esistenza. Quei cosacci [i demoni] mi si scagliarono addosso come tante tigri affamate, maledicendomi, minacciandomi che me l’avrebbero fatta pagare. Da quel giorno mi hanno quotidianamente percosso. Ormai sono passati 22 giorni continui che Gesù permette a costoro di sfogare la loro ira su di me. Il mio corpo è tutto ammaccato per le tante percosse. Questi cosacci non cessano di percuotermi, di perseguitarmi e di sbalzarmi dal letto, giungendo persino a togliermi la camicia e percuotermi in tale stato…». Tuttavia, i “mistici”, mentre “lottano” contro il “demonio” tentatore, riuscendo ad evitare di esserne “posseduti”, si lasciano possedere con voluttà dalla “divinità”, abbandonandosi in atteggiamenti estatici, spesso riuscendo a rievocare masochisticamente su se stessi le sofferenze, come immaginano siano state “patite” dalla “divinità umanizzata”.
Ma Antonio con nobiltà ed intelligenza castigo il suo corpo con la flagellazione [!!], digiunò e pregò: così armato vinse. Mangiava pane con sale e dormiva sulla nuda terra: affermava che quanto più si debilita il corpo col sopprimere la voluttà, tanto più si rafforza l’anima. Satana voleva vincere Antonio e, conoscendo quali fossero i pervertimenti sessuali di quel tempo, gli inviò nella cella un fanciulletto. Questo era bellissimo e formosissimo, e, secondo l’uso, castrato fin dalla nascita [cosa impossibile nella realtà non allucinatoria, poiché alla nascita i testicoli non sono ancora scesi nello scroto!] in quanto, assumendo forme femminee e voluttuose movenze, servisse meglio al mal costume.
Il fanciulletto gli si gettò addosso e gli suggerì la voluttà della mollizia, e con la titillazione cercava di eccitarlo alla fornicazione asessuale in vaso indebito [cioè, nell’ano]. Antonio invocò grazia e forza dal Signore, pregò, col flagello s’inflisse tali piaghe [da esperto masochista] che per il dolore cadde a terra. Si rimise in ginocchioni e gridò ai demoni: “Io sono Antonio, niente mi allontana dall’amore di Cristo, non temo voi e le vostre battiture!”. Non mancarono ad Antonio le visioni di bestie feroci che assalgono frequentemente gli affetti da delirio erotico. I Diavoli, di notte e con strepitio, aprirono le pareti della cella e si mutarono in leoni, in orsi, in pantere, in leopardi, in tori infuriati, in serpenti, in scorpioni, in lupi. Ma, Antonio, avendo vinto nella lotta, vide una gran luce discendere dal cielo sino a lui…»; «…In paese sapevano delle lotte che ogni notte Il Padre [Pio da Pietrelcina] sosteneva con Satana. A volte, il fracasso di ciò che accadeva nella [sua] stanza era così forte da essere udito anche da molto lontano. A notte alta, i vicini erano costretti ad uscire da casa, spaventati per ciò che stava succedendo.
Al mattino la mamma di Padre Pio trovava la camera del figlio a soqquadro: il materasso, le sedie, il letto, tutto era rovesciato. Il Padre aveva il corpo pieno di lividi per le botte [che, naturalmente, si era autoinferte]…» e Padre Pio da Pietrelcina stesso, in alcune lettere scritte al suo “padre spirituale”, dichiara: «…Quanta guerra mi muove Satana! Quel cosaccio, da verso le 10 che mi misi a letto fino alle 5 della mattina non fece altro che picchiarmi continuamente: credevo che quella fosse l’ultima notte della mia esistenza. Quei cosacci [i demoni] mi si scagliarono addosso come tante tigri affamate, maledicendomi, minacciandomi che me l’avrebbero fatta pagare. Da quel giorno mi hanno quotidianamente percosso. Ormai sono passati 22 giorni continui che Gesù permette a costoro di sfogare la loro ira su di me. Il mio corpo è tutto ammaccato per le tante percosse. Questi cosacci non cessano di percuotermi, di perseguitarmi e di sbalzarmi dal letto, giungendo persino a togliermi la camicia e percuotermi in tale stato…». Tuttavia, i “mistici”, mentre “lottano” contro il “demonio” tentatore, riuscendo ad evitare di esserne “posseduti”, si lasciano possedere con voluttà dalla “divinità”, abbandonandosi in atteggiamenti estatici, spesso riuscendo a rievocare masochisticamente su se stessi le sofferenze, come immaginano siano state “patite” dalla “divinità umanizzata”.
Sto rivalutando la veridicità di tali manifestazioni alla luce del fenomeno alieno delle abductions. Nel caso di Ted Rice il rettiliano (il Serpente), che sua nonna identifica col Diavolo, sodomizza il rapito e lo costringe a un rapporto incestuoso con la nonna stessa. Inoltre crea una immagine-fantoccio del defunto marito della nonna affinché quest'ultima sia spinta ad avere un rapporto sessuale con il simulacro. Il giorno dopo la nonna muore. Ted viene abdotto altre volte in concomitanza con una ragazzina, Jill...e sulla astronave degli esseri con strumenti tecnologici "intrecciano" le loro due anime, ma in modo che ci sia sempre uno degli amanti insoddisfatto dal concomitante rifiuto dell'altro partner "matchato", a turno...per creare dolore, senso di impotenza e frustrazione... Billy the Kid
RispondiEliminaInsomma, sembra che molti alieni siano maniaci sessuali.
EliminaSì, quelli "Oscuri" lo sono. I cosiddetti "Serpenti" conosciuti dagli gnostici, ed anche grigi e grigetti vari. Questo spiega perché invece i loro antagonisti "Esseri di Luce" siano così bacchettoni e te la menino sempre con la storia dello Spirito, col fatto che devi EVOLVERE e superare questa cacchetta che secondo loro è il CORPO, in pieno stile cattolico, ad esempio... Il problema è che all'origine queste due fazioni sono in combutta, e che il nostro vero essere sta nel mezzo, cioè né con gli uni né con gli altri... Billy the Kid
EliminaIn pratica siamo presi tra l'incudine del sesso sfrenato e il martello dell'ascetismo più spinto e non ci vogliono lasciare in pace.
EliminaNietzsche si sta rotolando nella tomba. E forse sono stati loro a farlo diventare pazzo.
Mi meraviglia molto che nella circostanza, il nostro caro buon Gesù abbia ottemperato per una punizione(perché poi) così(lunga(22gg,) e sadica nel contenuto. Certo che in qualsiasi tempo, le balle le hanno sempre sapute raccontare. Orate frate! :-)
RispondiEliminaA me la cosa non meraviglia, perché quella della Passione e Crocifissione di Gesù è la FAVOLA per antonomasia del SADOMASOCHISMO, oltretutto inventata di sana pianta dagli GNOSTICI adoratori del SERPENTE... Billy the Kid
EliminaMi meraviglia molto che nella circostanza, il nostro caro buon Gesù abbia ottemperato per una punizione(perché poi) così(lunga(22gg,) e sadica nel contenuto. Certo che in qualsiasi tempo, le balle le hanno sempre sapute raccontare. Orate frate! :-)
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