Testo di Lorenzo Brenna
Molte specie di squalo
stanno gradualmente scomparendo a causa della perdita di
habitat, della pesca eccessiva e del mercato illegale delle pinne.
Qualcuno potrebbe sorriderne, lo squalo è probabilmente (e
irrazionalmente) l’animale più temuto dall’uomo, tuttavia la
scomparsa di questi predatori determinerebbe un’inevitabile rottura
dei delicati equilibri marini.
A soffrire
maggiormente sono le specie che vivono negli oceani, nelle acque
circostanti le isole. Per invertire questa preoccupante tendenza il
Madagascar ha istituito una riserva per gli squali, situata nella
Baia d’Antongil, che si trova nella parte settentrionale della
costa orientale dell’isola. È la più grande baia
del Madagascar ed è famosa per la sua ricca biodiversità, per
le sue barriere coralline, per il transito delle megattere e,
naturalmente, per le numerose specie di squalo presenti. Le misure di
protezione della baia, volte a migliorare la gestione delle
risorse marine, comprendono la restrizione dei permessi per i
pescherecci internazionali, l’istituzione di aree marine gestite a
livello locale, le cosiddette Locally-Managed
Marine Area (LMMAs), e la concessione dei diritti di gestione
alle comunità locali.
“La nuova
legge autorizza le comunità locali a gestire le zone di
pesca costiere – si legge in un comunicato della Wildlife
Conservation Society (Wcs) – e mira a cambiare la
fruizione delle risorse marine, i pescherecci internazionali pescano
intensivamente e a breve termine a discapito della sostenibilità,
mentre i pescatori locali possono raccogliere i benefici di una
gestione oculata a lungo termine”. Secondo il Wcs la
legge sarà fondamentale per proteggere il prezioso ecosistema e
le 19 specie di squali che cacciano nelle acque della Baia
d’Antongil. “Questa iniziativa
ridurrà il degrado della barriera corallina, tutelerà gli squali in
via di estinzione e garantirà la sicurezza alimentare per le
popolazioni locali”, ha dichiarato Ambroise Brenier, responsabile
del programma del Wcs in Madagascar.
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