domenica 15 febbraio 2015

Ci mancava solo la neve blu!




Svegliarsi una mattina, affacciarsi dalla finestra di casa e vedere una distesa di neve dai riflessi cangianti fra il blu e l’azzurro. È quanto è successo agli increduli abitanti di Chelyabinsk, la cittadina russa sugli Urali diventata famosa nel febbraio del 2013 quando a pochi chilometri d’altezza dai suoi tetti era esploso un meteorite che aveva illuminato il cielo a giorno. Nella Xfiles siberiana, la vista dell’inconsueto manto nevoso colorato ha subito attirato in strada i residenti che volevano constatare da vicino questo strano fenomeno atmosferico. In molti, però, avvicinandosi o toccando il manto nevoso blu hanno provato «un sapore dolce in bocca», accusato mal di gola o sentito forte odore di ferro. L’evento, avvenuto questa settimana, ha creato allarme fra gli abitanti per paura che si potesse trattare di sostanze non identificate o, peggio ancora, tossiche. Il mistero è stato risolto sabato perché le autorità locali hanno rassicurato i concittadini sostenendo che la neve blu non è tossica e il colore assunto deriverebbe da una «fuoriuscita minore» di sostanze alimentari utilizzate da una fabbrica produttrice di uova di Pasqua che ha sede nella periferia.



Il meteorite nel 2013
Eppure malgrado le rassicurazioni nella città, nota in Russia anche come «la porta della Siberia», rimane ancora un po’ di paura probabilmente amplificata dall’esplosione, due anni fa, del meteorite che illuminò a giorno Chelyabinsk grazie a una potenza, hanno spiegato gli esperti, «20 volte superiore alla bomba atomica che ha distrutto Hiroshima». L’evento, definito raro dagli scienziati, era stato filmato da diversi automobilisti e le immagini avevano fatto il giro del mondo. In 1.200 erano rimasti feriti, a causa della pioggia di detriti e schegge di vetro create dall’onda d’urto supersonica. In particolare, un frammento di 300 chilogrammi aveva creato una voragine nel vicino lago di Chebarkul, all’epoca completamente ghiacciato. 
 
Le altre nevicate colorate in Russia
Non è la prima volta che in Russia avvengono nevicate colorate. All’inizio di febbraio a Saratov, cittadina sul Volga, invece dei consueti fiocchi bianchi si erano avuti arancioni. A Omsk, sempre in Siberia, nel dicembre del 2012 per due volte il manto si era colorato di nero probabilmente a causa dell’inquinamento atmosferico. Infine, nel 2008, tre regioni settentrionali della Russia sperimentano neve gialla, anche apparentemente causate da sabbia, polvere e altre particelle trasportate dal vento dal Mediterraneo.
 

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