Fonte: Life Gate
Carri armati, filo
spinato e caserme lasceranno il posto ad aquile, boschi e picchi. La
Germania convertirà infatti oltre 60 ex basi militari in riserve
naturali, con l’obiettivo di creare nuove oasi per alcune rare
specie di uccelli. Ben 31mila ettari,
equivalenti a oltre 40mila campi da calcio, composti da habitat
differenti come foreste, paludi, prati e brughiere, gestiti dalle
forze militari tedesche, saranno restituiti alla natura. Lo ha
annunciato il ministro dell’Ambiente tedesco, Barbara
Hendricks, sostenendo che il governo ha deciso di opporsi alla
vendita dei terreni per scopi edilizi, preferendo invece convertirli
in aree naturali protette.
“Abbiamo deciso di
cogliere questa occasione unica – ha dichiarato Barbara Hendricks –
molte aree che una volta erano off limits oggi non sono più
necessarie per scopi militari e possono essere restituite agli
animali e agli amanti della natura”. L’Agenzia
federale per la conservazione della natura ha comunicato che le
62 aree che saranno convertite, perlopiù situate nella ex Germania
Ovest, forniranno habitat protetti a specie animali minacciate, come
aquile, picchi, alcune specie di pipistrelli e coleotteri. Grazie all’istituzione
delle nuove riserve, la maggior parte delle quali sarà aperta ai
visitatori, salgono a 156mila gli ettari di natura protetta in
Germania. Non è la prima volta che zone militari vengono convertite
in parchi naturali, basti pensare alla cosiddetta “Grünes Band”,
la striscia verde situata lungo il vecchio asse che divideva Germania
Est e Germania Ovest. Quest’area, rimasta
verde perché nel corso della Guerra fredda nessuno costruiva lungo
la frontiera, è stata ripulita da reticolati, riflettori e mine
anti-uomo e rappresenta oggi un’inestimabile dorsale ecologica,
costituita da foreste e parchi naturali, che congiunge il Baltico
all’Adriatico.
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