venerdì 12 giugno 2015

Qualsiasi cosa in nome del petrolio



L' oggetto in foto si chiama Air Gun e si usa per cercare il petrolio sotto i fondali marini. Si tratta di una sorta di "bomba sonora" che spara aria compressa a cadenza di qualche secondo e può raggiungere i 260 decibel. Gli effetti collaterali? Le tartarughe e i piccoli pesci subiscono danni irreversibili che li portano alla morte; per i cetacei c'è la perdita dell'udito, con il conseguente disorientamento e l'inevitabile ammassarsi verso le coste per cercare rifugio, spiaggiandosi. Anche i pescatori di Taiji sfruttano l'inquinamento acustico per disorientare e ammassare gli animali, battendo dei martelli contro la barca a ridosso dell'acqua e scatenando il panico tra i delfini. L'uso dell'air gun è perfettamente legale e non rientra tra gli eco-reati recentemente riconosciuti in Italia. Il suo prossimo utilizzo è previsto nel santuario dei cetacei, che si trova nel mare tra Liguria, Toscana, Sardegna e Costa Azzurra. A questo link, la petizione per chiedere che il progetto venga fermato.

2 commenti:

  1. " Quando avrete abbattuto l'ultimo albero, quando avrete pescato l'ultimo pesce, quando avrete inquinato l'ultimo fiume, allora vi accorgerete che non si può mangiare il denaro. "

    Piede di Corvo - Tribù dei Piedi Neri

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    1. Nel frattempo, quelli che avranno "raschiato il fondo del barile", se la saranno goduta nelle loro lussuose ville con piscina.

      Gli altri, saranno rimasti spettatori inermi.

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