Madre Grecia

Testo di Beppe Miceli

La situazione drammatica di totale disinteresse da parte dell'Unione Europea (in particolar modo Francia-Germania) in cui sta precipitando ormai a capofitto la Grecia mi rattrista enormemente, oltre a preoccuparmi dal punto di vista del baratro economico che hanno costruito e lasciato costruire. La Germania che nel corso della seconda guerra mondiale aveva sfruttato, per le proprie grandi industrie, il lavoro gratuito di milioni di schiavi e abbuffato le proprie banche, razziando oro e ricchezze non solo agli ebrei, ma a mezza Europa, assiste indifferente al dramma del popolo greco. Vorrei anche ricordare il gesto di generosità mostrato dagli alleati, per aver cancellato l'imponente debito che la Germania aveva contratto per danni di guerra.

 

E' attraverso queste schifose ruberie di pirati incalliti nel loro aggredire e rapinare i paesi invasi che la Germania ha costruito la potenza delle sue banche e delle industrie. Oggi però volta la faccia dall'altra parte come se nulla fosse stato. Vergogna. La Grecia rappresenta una buona fetta della nostra cultura, del nostro gusto per il bello, del nostro senso dell'armonia, della nostra capacità di amare, di ideare e di condividere le conoscenze, della nostra capacità di diffondere il pensiero e di costruire giorno dopo giorno nuovi principi di pensiero democratico. La Grecia è nostra madre, sorella, moglie. Non dobbiamo abbandonarla a se stessa.