Due umani problematici: MF72 e GZ87

Testo di Massimo Crifò Antonello

Sia ringraziato il TAR, riposa in pace Andrea. Io ci provo a pensare ad altro, sul serio, ma il perpetrarsi di un’ingiustizia, quella, continua a fottermi. Di ingiustizie il mondo è pieno per carità, e sono talmente grandi che la denuncia di un singolo poco può fare. Forse sarà perché questa è casalinga, perché accade nel nostro bel paese e la sento più a portata di mano, ma credo che fermarla è qualcosa di realizzabile. Del resto, se non vi arrendete deponendo i fucili, perché dovremmo farlo noi che, come arma, abbiamo solo la verità? Cari Bonnie and Clyade, ma avete capito che i genitori del ragazzo che ha perso la vita hanno denunciato lo stato e non l’Orsa? Ve le ricordate le parole del padre in chiesa durante i funerali dirette a voi!? No? Ve la rinfresco io la memoria, a voi e agli sprovveduti e ai cacciatori che vi vanno dietro: “Se qualcuno ha fatto degli errori faccia un passo indietro e dica mea culpa”. Voi due invece cosa fate cari MF72 e GZ87? Non solo strumentalizzate la tragedia per perseguire il vostro scopo, ma con questa invenzione “dell’orso problematico” da abbattere a tutti i costi, state aizzando odio nella popolazione creando spaccature oltre a spostare furbescamente sulla vita dell’Orsa un’attenzione nazionale che deve far luce solo sulla morte del ragazzo e sulle vostre indiscutibili responsabilità che state provando a depistare come accade nei migliori legal thriller. 

Squallido e meschino anche il tentativo mediatico di girare la frittata sulla denuncia verso haters dei signori Papi facendo passare gli animalisti per leoni da tastiera e veri responsabili dei commenti denigratori verso il figlio Andrea. Una mossa che vi ha aperto le porte ai party di Belzebù. Ormai il Paese vi ha scoperto ma la passione per l’autolesionismo, la voglia morbosa di riaprire la caccia al plantigrado per far divertire i cacciatori e i loro voti certi, conquistati a suon di proiettili, vanno ben oltre ogni pericolo giudiziario. In un video li beccano con le mani nella marmellata mentre attirano con del cibo esemplari per avvicinarli ai centri abitati, lasciati volontariamente da voi al loro destino, per poi farli passare per problematici. Un piano ben studiato che Hannibal Lecter al confronto pare San Francesco. E di questa ultima vittima per caccia non ne parlate vero? Massimiliano Lucietti è morto colpito da un proiettile in faccia. Chi muore nei boschi per un proiettile non fa notizia… Così volete la sicurezza nei boschi?

Con un processo sommario che farebbe gongolare George Orwell e tutta la fattoria, giudicate Gaia come fosse un essere umano ma volete abbatterla come fosse un animale. “L’Orso espiatorio” per un tuffo nella sacra Bibbia. Per non parlare della manipolazione sulla popolazione locale ormai abbindolata da questa strategia del terrore. Fenomeno che ha finanche attirato l’attenzione di Woody Allen pronto con una nuova sceneggiatura. Il sequel de “Il dittatore della provincia libera delle pistole” . Prima siete d’accordo nello spostamento perché certi di farla fuori con una nuova ordinanza di abbattimento. Ma ricevendo un ennesimo divieto da parte del tar, improvvisamente vi dichiarate contrari alla delocalizzazione di Gaia, dando come scusante la sua pericolosità. C’è puzza di imbroglio… Non è che vi spaventate che tutti si accorgano che l’orsa è innocua se non minacciata e senza i suoi cuccioli accanto? Non è che state nascondendo qualcosa che vi renderebbe ridicoli più di quanto non lo siete già?

O forse sono i troppi fitofarmaci nelle Melinda che vi mangiate? Lo scopriremo. Intanto un tavolo di esperti dell’erotismo, della psicanalisi, della criminologia, dell’esorcismo e della magistratura si sono riuniti per studiare voi e il vostro elettorato. Pare ci sia materiale per tutte le scienze interpellate. Un consiglio a voi, a chi vi va dietro e al governo. Non sottovalutate questo movimento dell’Amore. Non commettete questo errore. Perché, se disgraziatamente raggiungerete il vostro obiettivo, se accadrà qualcosa a Gaia, ciò che avete visto finora sarà niente in confronto al “Trentinogate” che vi piomberà addosso. Alla famiglia Papi, vere vittime di una politica malata, rinnovo sempre sincero cordoglio e vicinanza e profonda stima.