Finora erano comparsi in scena uno alla volta. Ora si sono casualmente ritrovati insieme, ma lei, la faina, ha preferito allontanarsi, mentre lui, il riccio, si è irrigidito, anche emettendo flebili versi di minaccia. In teoria, la faina è un carnivoro e il riccio potrebbe costituire una possibile preda, ma anche per le faine vale il principio del raggiungere il massimo risultato con il minimo sforzo. E poi, non sarebbe di certo facile, per le piccole fauci dell’agile mustelide, avere la meglio su quella barriera di spine. Perché farsi la guerra quando c’è abbondanza di cibo? Domanda che potrebbe avere risvolti sociali anche per la nostra specie e, in questo caso, riccio e faina dimostrano di essere più saggi degli uomini. Se c’è cibo per tutti, le leggi della giungla possono temporaneamente essere accantonate. Un altro comportamento interessante, da parte del simpatico insettivoro, è stato quando si è grattato con la zampa posteriore destra, come un qualsiasi cagnetto randagio. Evidentemente, le pulci lo pungono anche sulla schiena corazzata, e non solo sul ventre molle e delicato. Avevate mai visto un riccio grattarsi? Io no. E quindi, le fototrappole servono a qualcosa, a consentirci uno sguardo sulla vita privata degli animali selvatici. Per gli amanti della natura è una goduria.
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