Se dovessi fare una lista degli animali selvatici che hanno apprezzato il pane, dovrei mettere in cima la faina e il riccio, e poi subito dopo i ratti e i topi campagnoli. Caprioli e lepri li metterei alla fine della lista, anzi sarebbero esclusi da ogni competizione, giacché non hanno mai assaggiato il pane che ho messo sulle rive del fiume Stella. La volpe, in teoria, avrebbe potuto accettare le mie offerte gastronomiche, ma ultimamente si è fatta vedere di rado. Dove sarà stata? Impegnata con la riproduzione, immagino. Fra i volatili, la ghiandaia ne ha approfittato, a differenza del merlo che il pane proprio non gli interessava. Nutrie non pervenute. Cornacchie grigie, troppo intelligenti per andare a infilarsi nel sottobosco e magari finire in qualche trappola messa dagli umani. La poiana, se non c’è carne, di qualche nutria morta, per esempio, non si scomoda proprio per niente. Ora ho cambiato zona, altrimenti il riccio e la faina avrebbero monopolizzato le scene e, come esca, sto usando anche una novità. Lo scopo è di variare i miei ospiti, se no gli utenti di you tube si stufano. Ma ne riparleremo al prossimo video.
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