La mia fototrappola è impermeabile, come la pelle del riccio e della faina che ho ripreso, e come quella di molti altri animali selvatici. Categoria alla quale evidentemente io non appartengo. Sono troppo civilizzato e non mi piace stare con i vestiti bagnati. Perciò, dopo aver filmato il presente video, ho rimosso la fototrappola e temo che la dovrò tenete in casa ancora qualche giorno, visto che le previsioni di questo maggio, per i prossimi giorni, non promettono nulla di buono. Anzi, c’è chi parla del 2023 come dell’anno senza estate, un po’ come quando esplodono i vulcani e mandano il pulviscolo nell’atmosfera, a coprire tutto il mondo. Il Krakatoa lo ha fatto! Spero che non sia così, perché questa è la stagione della riproduzione e ci sono tante cose interessanti, nel mondo animale, da scoprire, ammirare e fotografare proprio in questo periodo. Comunque, venendo al video, oltre al riccio e alla faina (sono sempre gli stessi o sono altri?) dopo tanto tempo si è fatta rivedere la volpe, che aveva generato in me la preoccupazione che fosse stata uccisa dai maledetti seguaci di Sant’Uberto. E’ stato un sollievo rivederla, anche se, astuta com’è, non ha voluto rischiare e, forse sentendo qualche odore non naturale, ha preferito allontanarsi. In altre occasioni, quando c’erano esche a base di animali morti, e la sua fame era di un certo livello, si è fatta riprendere senza problemi. Per il pane, evidentemente, ha pensato che non ne valesse la pena!
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