Fonte: GeaPress
Tre
volontari italiani antibracconaggio del CABS (Committee Against Bird Slaughter)
sono stati brutalmente picchiati nel corso di un intervento eseguito a Cipro.
Stante le informazioni diffuse dallo stesso CABS internazionale i tre stavano
rimuovendo una sessantina di trappole illegali (bacchette spalmate di vischio)
sistemate dai bracconieri nei pressi di Sotira, nell’estremità orientale greco
cipriota dell’isola. I tre volontari italiani sarebbero stati inseguito dal
figlio del bracconiere che una volta raggiunti li avrebbe presi a pugni ed a
colpi di bastone. Rubate anche le macchine fotografiche ed un tablet.
I
tre volontari sono stati ricoverati nel locale ospedale anche se sarebbe stato
consigliato di rivolgersi a quello di Larnaka. I tre avrebbero riportato
comunque ferite non gravi.
La
parte greco cipriota dell’isola è afflitta da un macroscopico problema di
bracconaggio, attuato soprattutto ai danni di piccoli passeriformi e capinere
in particolare. Gli animali, catturati con le bacchette cosparse di vischio, ma
anche con reti ed altre trappole, vengono poi conservati in salamoia per un
piatto tipico locale. Questo in barba alle disposizioni europee alle quali
anche Cipro ha aderito e che vietano questo tipo di cacce.
Nell’ultima
settimana i volontari del CABS, avevano trovato oltre 2000 bastoncini con
vischio, 58 richiami elettronici e 16 reti. Lamentato il poco interesse delle
Forze dell’Ordine.
Tale
forma di bracconaggio è invece assente nella parte turco cipriota dell’isola.
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