Fonte:
Associazione d’Idee Onlus
Il
25 di Ottobre 2013 inizia la farsa.
In
mattinata, presso il tribunale di Grosseto infatti inizia il processo contro un
attivista di Associazione D’Idee Onlus , il quale verrà messo alla sbarra per
avere girato, commentato e caricato su di un noto social network il video che
segue.
Nella
giornata del 11 Settembre
2011, durante un presidio di protesta contro il circo Orfei regolarmente
autorizzato dalla questura, il nostro gruppo fu prima soggetto a tutta una
serie di misure ostili da parte della polizia presente in piazza, poi
selvaggiamente aggredito a sassate e pugni dagli stessi circensi i quali non
subirono alcuna conseguenza delle loro azioni nonostante i referti medici, le
denunce e il video che documentano l’accaduto.
L’intera
vicenda è stata archiviata per quanto riguarda i delinquenti circensi e gli
incompetenti poliziotti.
Così
non è stato per uno di noi.
Uno
degli stessi poliziotti che avrebbero dovuto vigilare sul quieto svolgersi
della manifestazione quel giorno in piazza Barsanti, dopo avere appreso del
video commento menzionato più sopra, pensò bene di querelare l’attivista per
“diffamazione aggravata per mezzo stampa” – una accusa molto pesante che potrebbe costringere al carcere
l’attivista se condannato.
Il
poliziotto che ha sporto denuncia in verità credeva di poter patteggiare il
ritiro della querela dietro il pagamento di una somma di ” 2 o 3000 euro ” da
parte dell’imputato, molto recentemente infatti, attraverso il suo avvocato, il
poliziotto ha avanzato questa
richiesta ottenendo un secco NO da parte nostra.
Noi
infatti intendiamo farlo questo processo, il quale del resto avrebbe comunque
proceduto di ufficio, e intendiamo uscirne senza danni o condanne, questa
sarebbe una vittoria non soltanto per chi intende esercitare le proprie libertà civili in un paese che
strombazza pluralità e democrazia ad ogni occasione, ma sarebbe anche un
segnale chiaro a tutti gli speculatori futuri i quali, forti delle illusioni
date loro dalle divise che indossano o dai convincimenti che professano, ci
penseranno due volte prima di approfittare dei loro privilegi e delle loro
posizioni per cercare di far
cassa.
Certo,
sentirsi sempre dalla parte dei forti e dei vincitori deve esercitare nei
brandelli di coscienza di tali persone una inesauribile spinta ad imporre la
propria visione del mondo a chi,
come gli attivisti di questa associazione invece, non hanno alcuna sponda
istituzionale a cui appoggiarsi per difendersi se non le loro risorse
individuali, le idee e le passioni che li animano.
Ma
noi crediamo nel cambiamento, crediamo che sia possibile dare il necessario
impulso affinché, anche nella più sonnacchiosa delle province toscane, qua da
noi, si possano far valere le ragioni dei deboli in un’aula di giustizia,
quelle dei meno tutelati di fronte a un giudice, le motivazioni di chi non
indossa uniformi di alcun genere, di chi si affida esclusivamente al proprio
senso di equità e di rigore morale, quel senso condiviso che sta alla base e
che lega a doppio filo gli oppressi di questo mondo, che rappresenta lume
e speranza per la loro
liberazione.
Il
25 di ottobre 2013 a Grosseto si processa chi osa scendere in strada, chi si
auto organizza, chi porta avanti delle lotte senza lo sponsor di nessuna
organizzazione, si processa chi si mette in discussione, in prima persona, chi
si batte per dare voce a chi non ne ha.
Per
quanto ci riguarda, il 25 ottobre si processerà anche l’incompetenza, la
cattiva fede e l’oltraggiosa volontà manipolatoria di chi si sente intoccabile
e nel giusto comunque vadano gli eventi, qualunque siano i riscontri oggettivi
e documentali.
Chi
volesse offrire la propria partecipazione al processo o esprimere solidarietà, in aula o fuori, può
mettersi in contatto con noi.
Da
parte nostra ci impegniamo ad utilizzare questo episodio di repressione come
una opportunità di lotta e di denuncia.
Il 25 ottobre anche il tuo sodale fuffaro strakkino va in Tribunale.
RispondiEliminaDa quel che ho capito, i capi d'imputazione sono risibili. State solo facendo perdere tempo ai giudici.
EliminaSe potrà un giorno recarsi in uno dei casinò di Portorose e sperimentare il gioco della roulette, verifichera' in quell'occasione che le probabilità, almeno matematicamente, di vincere a quel gioco sono infinitamente superiori a quelle di ottenere giustizia in una qualsiasi aula all' uopo preposta dallo stato italiano.
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