Fonte:
Andrea Zanoni
Domenica
20 ottobre, dalle ore 10.00, l’eurodeputato del Gruppo ALDE Andrea Zanoni,
membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare
e vice Presidente dell’Intergruppo per il Benessere e la Conservazione degli
Animali al Parlamento europeo, parteciperà alla grande manifestazione “Pale
eoliche sul Pizzoc. Un’energia giusta nel posto sbagliato?”.
L’iniziativa
“Per dire no agli impianti eolici sul Monte Pizzoc (una tra le più importanti
rotte di migrazione dell’avifauna dell’Europa), Per la salvaguardia delle
montagne, Per la difesa del paesaggio e della biodiversità” è stata organizzata
da LAC, LIPU, WWF, Legambiente, Ecoistituto del Veneto Alex Langer e Mountain
Wilderness.
Il
programma prevede il ritrovo alle ore 10.00 in Piazza della Pace sulla cima del
Monte Pizzoc (TV), per poi partire in escursione sulle creste del Pizzoc e
raggiungere il punto in cui dovrebbero essere installate le pale eoliche (circa
1 ora e 30 di cammino tra andata e ritorno), dove interverranno le Associazioni
e seguirà il dibattito. Previsto pranzo al sacco, ma sarà possibile pranzare
anche presso il vicinissimo Rifugio Città di Vittorio Veneto.
«Sarà
l’occasione per far capire a chi vuole ferire mortalmente il Cansiglio che non troverà mai la strada
spianata - ha affermato Zanoni - La mia battaglia, insieme a Comitati,
Associazioni e ambientalisti continuerà fino a quando questo progetto non verrà
cestinato. Il Monte Pizzoc è una delle principali rotte locali di migrazione e
l’installazione di 4 o 5 piloni alti circa 50 metri dotati di pale eoliche dal
diametro di circa 50 metri che svilupperanno una velocità angolare di circa 141
chilometri l’ora, si tradurrebbe in una trappola mortale per le migliaia di
uccelli migratori che transitano nell’area, a ridosso di una Zona di Protezione
Speciale (ZPS) tutelata ai sensi della Direttiva “Uccelli” 2009/147/CE e
appartenente alle zone protette dall’Unione europea della Rete Natura 2000. Nel
documento messo a disposizione dalla Commissione europea in risposta alla mia
interrogazione si legge che “gli impianti, se realizzati in aree corrispondenti
a rotte di migrazione, causano numerose collisioni mortali con uccelli e rapaci
già sottoposti ad altri rischi in natura” e che “gli incidenti con le pale
eoliche sono principalmente causati da strozzature topografiche dove volatili
locali o in migrazione attraversano una zona relativamente ristretta per
esempio valichi montani”. Proprio come in questo caso, dove gli uccelli
migratori provenienti dalla piana del Cansiglio si concentrano sul Pizzoc per
attraversare il monte e poi scendere lungo la pianura».
Sulla questione, Zanoni ha interpellato l’Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) che ha ricordato che la realizzazione di tale progetto nell’area del Monte Pizzoc potrebbe comportare un impatto negativo sull’avifauna locale, in particolare sui Chirotteri (pipistrelli).
«La
creazione dei singoli basamenti per l’installazione delle torri eoliche
provocherà un impatto devastante con veri e propri crateri e colate di cemento
- ha concluso Zanoni - Oltre
all’inestimabile danno ambientale e alla biodiversità, il rumore continuo che
verrà prodotto è una minaccia per l’ecoturismo e credo che con un impianto del
genere si condannerà definitivamente a morte il Rifugio Vittorio Veneto».
Oltre
ai problemi ambientali ci sono anche quelli alla salute: in Italia non sono
ancora riconosciuti i possibili danni di suoni e soprattutto degli infrasuoni,
ma in altri Paesi la cosiddetta “Sindrome da pala eolica” è scientificamente
accertata e, di conseguenza, la realizzazione degli impianti prevede vincoli
molto più stringenti, soprattutto per quanto riguarda le distanze da abitazioni,
allevamenti e stalle.
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