Fonte:
Il Gazzettino
VENEZIA
- Uccise il cagnolino a calci: assolto. Colpo di scena nel processo per l’uccisione
del piccolo "Baubo", avvenuta il 2 dicembre 2010 vicino alla chiesa
dei Frari a Venezia. Il giudice Rocco Valeggia, accogliendo le richieste della
difesa e considerato che l’imputato aveva risarcito il danno, ha assolto il
27enne Massimo Francesco Zanardo, militare di Lutrano di Fontanelle (Treviso)
che era chiamato a rispondere dell’accusa di uccisione di animali.
Il
giudice, sulla base delle indagini difensive, ma anche di riscontri medico
legali, ha ritenuto che il militare, impaurito dall’avvicinarsi del cagnolino,
lo avesse colpito con un calcio sferrato per legittima difesa. Una condotta,
sempre stando a quanto ricostruito in aula, dettata dalla paura e non dalla
volontà di uccidere. Non solo. Baubo era un cagnolino malato che non riuscì a
reagire al calcio e rimase fermo.
In
precedenza Massimo Francesco Zanardo e i proprietari Baubo (una coppia e i due
figli) avevano trovato un accordo. Il 27enne aveva sborsato 12mila euro per
risarcire il danno e i padroni di Baubo avevano così revocato la costituzione
di parte civile. Stessa linea seguita dal legale della Lav, Veronica De Pieri,
alla quale sono state pagate parte delle spese legali. I dodicimila euro
complessivamente incassati saranno destinati a comprare cibo e medicinali per
un canile degradato di Patti (Messina).
La
morte di Baubo fece molto clamore, scatenando l’ira animalista sui social
network. Secondo l’accusa il calcio di Zanardo, assistito dall’avvocato Enrico
Marignani, avrebbe causato la morte di Baubo, avvenuta il 3 dicembre. «La
sentenza - ha chiarito l’avvocato Marignani - rende giustizia a Zanardo.
Temendo d’essere morso dal cane ebbe una reazione istintiva, ma nessuna volontà
di uccidere.
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