mercoledì 23 ottobre 2013

Gli effetti dell'esportazione di democrazia

 


Wassim Zakkour, un orfano di Daraya. Ha perso i genitori durante i bombardamenti, da allora vive da solo per strada. Guadagna qualche spicciolo vendeno spazzatura, mangia quello che gli capita. È morto di fame su un marciapiede, da solo al freddo così come aveva vissuto. Ai piedi portava le scarpe del padre e in mano teneva il sacchetto della spazzatura, unica sua fonte di guadagno.

3 commenti:

  1. Ti prego di non mi fraintendere, ma certe notizie mi lasciano con un punto di domanda enorme, e nonostante io sia assolutamente contro l'intrusione delle milizie filoamericane, ufficiali e non, all'interno della nazione Siriana, cosi' come sono sempre stato contro (e particolarmente sospettoso) alle tanto sbandierate primavere arabe (cunei di demolizione di matrice angloamericana all'intero di strutture sociali orientali, perpetrate attraverso infiltrazioni di estremisti al soldo delle stelle e strisce), la notizia che pubblichi, come molte altre che girano in rete, mi sconcertano...
    Del ragazzo si sa tutto, nome, vita, tragedie, famiglia, stile di vita, si hanno sue foto da morto, si sa che veste le scarpe del padre, si sa cosa facesse per campare, e di cosa infine è morto... deduco quindi che qualcuno l'abbia conosciuto, abbia saputo di lui, l'abbia avuto vicino, altrimenti da dove tutte queste informazioni?eppure è stato lasciato a morire di fame su un marciapiede? è davvero possibile? in tempo di guerra, della II guerra, mia nonna diceva che i ragazzini orfani per strada venivano aiutati da chiunque avesse anche solo un boccone di pane, possibile davvero che la fine di Wassim Zakkour (se questo è davvero il suo nome) sia stata cosi' desolata e desolante? o forse è possibile che la propaganda, come sempre, sfrutti e costruisca vicende da istantanee di degrado bellico per agire sul senso di disgusto insito nella maggior parte delle persone? se è vero che il piccolo è stato lasciato a morire, direi che non ci fanno certo gran bella figura neppure quelli che l'hanno lasciato li' solo come un reietto...

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    1. Bisognerebbe essere sul posto.

      Tuttavia, molti anni fa, leggendo un libro sulla storia di Romolo Gessi, mi colpì l’episodio in cui in un paese musulmano in Africa, se un uomo cade nel fiume, le altre persone si guardano bene dal cercare di salvarlo, perché se è caduto significa che è la volontà di Allah e non è igienico per un credente mettersi contro la sua volontà.
      Stiamo parlando dell’Ottocento e può darsi che le cose siano cambiate anche in Africa, ma comunque per noi “cristiani” un simile atteggiamento è inconcepibile.
      Può essere che in Siria sia scattato lo stesso meccanismo nei confronti del bambino?

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    2. Potrebbe anche essere, non lo escludo, l'atteggiamento è ad ogni modo aberrante ... se cosi' fosse, ogni fatto è sottoposto a volontà di Allah, quindi il libero arbitrio sarebbe inesistente, e la compassione è inutile... grottesco ed inconcepibile, anche per noi NON cristiani

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