Fonte:
Leggo
MILANO
- Un cucciolo di peluche insanguinato contro la strage di cani randagi che sta
avvenendo in Romania.
Con
in testa quel cagnolino di peluche insanguinato una cinquantina di attivisti
del Movimento Animali Liberi con 269Life Italia e Cani Sciolti ha organizzato
un presidio autorizzato di fronte al Consolato della Romania, a Milano.
Con
striscioni, fischietti e megafoni gli attivisti dalla tarda mattinata hanno
protestato in strada contro «Una nazione che si macchia di un crimine degno di
un Paese dalla moralità ed etica inesistenti». In Romania - spiegano gli
attivisti - «si sta legalizzando l'uccisione di massa degli animali con metodi
atroci. I cittadini ricevono 60 euro per ogni randagio che catturano, quando
costerebbe solo 25 euro sterilizzare i cani».
In
questo modo molti cittadini - denunciano le associazioni sotto la finestra del
console rumeno - si stanno improvvisando 'dog hunter', impiccando, uccidendo,
mutilando barbaramente i cani per le strade. Al blitz organizzato a Milano
hanno partecipato anche alcuni cittadini rumeni che si sono detti preoccupati,
soprattutto dalle notizie che ricevono: «Su Facebook - hanno detto - da giorni
circola un video in cui si vede un bambino che da' fuoco ad un cane. Sintomo che
si sta incentivando la popolazione a uccidere i randagi».
Intorno
alle 15.00, quando si è conclusa la manifestazione, due attivisti sono riusciti
a entrare al Consolato e hanno consegnato a due rappresentati la documentazione
raccolta dalle associazione in questi mesi.
Perché non aprono la caccia al politico di merda e company?
RispondiEliminaTi riferisci a Basescu, presidente della Repubblica di Romania?
EliminaIn tal caso, sarebbe come chiedere perché non aprono la caccia a Giorgio Napolitano.
Di fatto, sia l'uno che l'altro agiscono come se non dovessero rendere conto a nessuno delle loro scelleratezze.
E infatti, probabilmente godono della protezione degli Illuminati. O degli Arconti. O dei veri padroni del mondo, che, se non scorre sangue, umano o animale, non sono contenti.