A che gioco stanno giocando?

 

Testo di Rosario Marcianò

Mancato scontro frontale. Tentato omicidio fallito per un soffio. Target: Antonio Marcianò del Comitato Tanker Enemy. I servizi hanno alzato il tiro.

Il 19 ottobre mio fratello Antonio concorda al telefono un incontro con alcuni colleghi di lavoro. Qualcuno ha, come sempre, ascoltato la conversazione ed organizza quello che sarebbe dovuto apparire come uno fra i numerosi incidenti stradali del sabato sera...

Dichiarazione di Antonio: "Mezzanotte e mezzo del 20 ottobre 2013. Mentre rientro da Arma di Taggia, all'altezza della rotatoria che smista il traffico verso Sanremo e la Valle Armea, un'auto di grosse dimensioni (probabilmente un S.U.V.), di colore scuro spunta all'improvviso, invadendo, di là dallo spartitraffico, la corsia della rotatoria su cui sto viaggiando con la mia Renault Twingo e punta contro a forte velocità. Per evitare una collisione frontale con il veicolo, d'istinto sterzo verso destra, urtando violentemente contro il guardrail con la parte anteriore della fiancata destra. Quindi l'auto rimbalza e tocca anche sul lato posteriore destro. Il veicolo, che ha invaso la mia corsia, sfiora perciò la Twingo, quindi accelera e si dilegua in pochi istanti. Purtroppo non sono stato in grado di leggere la targa. Questa mattina mio fratello ed io ci siamo recati sul luogo del mancato scontro frontale, per recuperare eventuali frammenti rimasti sulla strada e rilevare possibili tracce di pneumatici. Per quello che sembra un tentato omicidio o quanto meno un tentativo di intimidazione, sporgerò denuncia-querela contro ignoti".


Mie considerazioni. Per completare il quadro, va detto che anch'io ho ricevuto minacce nel luglio scorso, da parte di un anonimo che diceva di voler usare un furgone per investirmi mentre mi sposto in bici per Codroipo. Il tizio è sparito dopo una mia segnalazione ai carabinieri.
L'episodio raccontato dai fratelli Marcianò ricorda ciò che è successo all'ufologo Antonio Chiumiento, uscito fuori strada su un rettilineo il 9 giugno dell'anno scorso. Anche lui dice di aver visto una grossa macchina scura, dietro di sé, prima di cappottare e che non si è fermata a prestare soccorso. Un suo avversario da me intervistato, tale Maurizio Valenza, avanzò l'ipotesi che l'ufologo fosse ubriaco, perché di ritorno da una festa con amici. Quando poi pubblicai l'intervista, mi telefonò minacciando di rivolgersi ai carabinieri se non cancellavo l'articolo, comportamento che sul momento giudicai squilibrato.

Come squilibrati sono i commenti che, anche sull'episodio dei fratelli Marcianò, non sono mancati su uno dei siti di diffamazione creati appositamente per infastidirli. 

In particolare voglio riportare le parole di un certo  Nico Caffarella: "Mi rallegra il fatto che i due coglionazzi vivranno una vita ancor più di merda, nascondendosi come vermi dai loro nemici invisibili. Ancor più reietti ancor più paranoici".

Già da qui si capisce, anche senza essere "complottisti", che si tratta di una persona malata, in riferimento al suo comportamento malato, come lo sono la maggior parte dei debunkers. L'istinto suggerisce di tenersi alla larga da persone che manifestano odio verso qualcuno, essendo l'odio la malattia più contagiosa che esista.

Basterebbe questo, a una persona che abbia ancora conservato la capacità di giudizio, per capire da che parte sta la Verità.

Resta la curiosità di conoscere quale relazione ci possa essere tra alieni e scie chimiche, visto che in entrambi i casi i Poteri Occulti hanno allestito squadre di diffamatori, sia dilettanti che professionisti. Il giorno in cui riuscirò a capirlo, otterrò lo scoop della mia "carriera" giornalistica.