Testo di Fabrizio Belloni
Erich
Priebke è morto. A cento anni appena compiuti si è stancato di provare quel
senso di nausea che quotidianamente lo soffocava nel constatare che la vita che
vedeva scorrere sotto lo sguardo ancora attento e lampeggiante, era l’esatto contrario
di quella che aveva sognato e per la quale lui e la Germania avevano combattuto
per quasi sei anni, praticamente contro il mondo.
Non
ho avuto il privilegio di incontrare l’Ufficiale delle Waffen SS Erich Priebke,
e me ne dispiace. Probabilmente mi avrebbe ricordato un altro Ufficiale SS che
incontrai personalmente, Erbert
Schweiger, anch’egli morto da non molto. Fisicamente diversi, avevano però
alcuni tratti comuni. La schiena dritta, e non solo moralmente. Lo sguardo
limpido, reso tagliente dal colore chiaro degli occhi. La voce pacata, come la
hanno coloro che sono sicuri di sé, e che non sentono il bisogno di dimostrare
alcunché.
La memoria precisa e puntuale, che, se vogliamo, è stata un po’ la loro condanna: le menzogne, le bugie, le invenzioni dei “democratici” vincitori (?) della Seconda Guerra Mondiale sono sempre andate a cozzare con la conoscenza di persona, con la vita vissuta in prima linea, con le esperienze dirette dei due Ufficiali, e di tanti altri reduci, ancor vivi o deceduti.
La memoria precisa e puntuale, che, se vogliamo, è stata un po’ la loro condanna: le menzogne, le bugie, le invenzioni dei “democratici” vincitori (?) della Seconda Guerra Mondiale sono sempre andate a cozzare con la conoscenza di persona, con la vita vissuta in prima linea, con le esperienze dirette dei due Ufficiali, e di tanti altri reduci, ancor vivi o deceduti.
Entrambi
hanno provato le galere “democratiche”: Schweiger per aver negato il cosiddetto
olocausto, Priebke per aver eseguito gli ordini ricevuti nella rappresaglia
seguita “all’eroico” attentato di via Rasella a Roma. Ed entrambi hanno
ribadito, ciascuno secondo il proprio animo e la propria indole, il loro credo,
la loro fede nell’Idea che stava per conquistare l’Europa, nel progetto che si
stava costruendo per affermare il valore dell’Uomo, del Sangue che si erge,
eroe antico, Dio vivente anche se mortale, contro i topi dell’oro, dell’usura,
del materialismo viscido e strisciante.
Cosa
li rende simili? Mi sono chiesto, raggirandomi nel mondo dell’apparire di oggi.
Era
il motto, l’architrave portante dei giovani di tutta Europa che corsero
volontariamente sotto le Bandiere del Terzo Reich, con la fede e la speranza di
un mondo nuovo, libero, guerriero, pagano, aristocratico nel senso che davano
gli antichi Greci a tale parola: i migliori.
E
i due Ufficiali hanno tenuto fede fino all’ultimo respiro al loro giuramento,
alla loro fede nel Nazional Socialismo.
“Non mi pento di nulla, perché non ho nulla di cui pentirmi”, mi disse
Erbert Schweiger. Lo stesso, identico concetto ha più volte riaffermato Erich
Priebke.
Non
ho voglia, proprio non mi va in questa giornata, di infangare la memoria di
Priebke con le miserabili polemiche che le amebe, i vermi striscianti, i servi
scodinzolanti in attesa dell’osso, sbavano sui media.
Hanno definito Priebke “il boia”, l’assassino. Hanno detto che non si è mai pentito. Hanno mostrato le immagini di ragazzotti ebrei che berciavano sotto la sua casa.
Hanno definito Priebke “il boia”, l’assassino. Hanno detto che non si è mai pentito. Hanno mostrato le immagini di ragazzotti ebrei che berciavano sotto la sua casa.
Hanno
tralasciato l’immonda farsa vendicativa del processo di Norimberga. Hanno
mostrato le solite foto dei “campi di sterminio” tedeschi, dimenticando quanto
hanno fatto Americani, Russi, Francesi, Inglesi qua e là nel mondo. Potrei
scrivere per ore, partendo sulla bugia storica delle camere a gas (l’unica
esistente è una “ricostruzione” americana post bellica), per denunciare l’operazione
truffa messa in piedi dagli ebrei per ottenere miliardi e miliardi di marchi e
dollari.
Ma
mi sembrerebbe di sporcare la memoria di due Uomini che non si sono piegati: il
loro onore si chiama fedeltà, fino all’ultimo respiro.
In
un mondo di servi, in un mondo schiavizzato dal consumismo, in un mondo
popolato da gelatine tremolanti, in un mondo che non riesce più a mascherare la
crisi esistenziale che lo sta facendo crollare, l’esempio di Uomini come
Priebke è scandaloso perché mette ciascuno di noi di fronte a se stesso. E
questo i “vincitori democratici” non lo possono ammettere: dovrebbero
riscrivere la Storia, ammettere le menzogne, dichiarare le falsità. Soprattutto
dovrebbero accettare il nuovo ordine sociale che Fascismo e Nazional Socialismo,
pur diversi nella similitudine, hanno proposto per il terzo millennio. I “poteri
forti” vedrebbero cadere il loro castello di usura.
Uomini
come il Capitano Priebke sono e restano un esempio di quello che deve o
dovrebbe essere un Uomo. Le amebe passano, la Fedeltà resta.
Gott
mit Uns!
Ci sono aspetti delle cose che sono difficili da comprendere, leggendo da questo link
RispondiEliminahttp://www.centrosangiorgio.com/occultismo/articoli/il_nazismo_esoterico.htm
penso che i nazisti stessero cercando Dio forse lo sbaglio che hanno fatto è di credere questo (dal link su proposto):"Dio, inferno, paradiso, potere spirituale, monarchia, nobiltà, legittimità, superiorità di razza, poteri soprannaturali, possono nascere nuovamente per opera dell'uomo e della ragione. Sembra che, se una tale ipotesi si debba realizzare in qualche grado sopra il pianeta Terra; è in Germania che si verificherà." (frase riportata a fianco della foto della ragazzina bionda con le trecce).
Pensare "E' in Germania che si verificherà" sembra un po da superbi, tanto più che dai fatti il Paradiso in Germania non si è verificato, mentre l'Inferno si.
Con questo non intendo comunque dire che gli altri paesi che sono intervenuti nel conflitto stessero dalla parte giusta (anzi...).... solo che ci sono degli aspetti, nelle vicende, che non conosciamo... che ci sono stati nascosti, non so se volutamente o meno, ma la cui conoscenza potrebbe essere fondamentale.
EliminaTi dico solo, per esperienza diretta, che ai mercatini c'è un sacco di gente che cerca roba militare e se è nazista ancora meglio. Va a ruba.
EliminaIl nazismo deve avere un fascino intrinseco perverso, se no non mi spiego un così gran numero di collezionisti di cimeli di quel genere.