lunedì 2 marzo 2015

A me non hanno mai portato niente!


Testo di Alessandro Di Liegro

Gabi Mann è una bambina speciale. Ogni giorno nutre degli uccellini nel giardino della sua casa di Seattle, e loro la ricompensano con dei piccoli regali. Tutto comincia nel 2011 quando Gabi, che allora aveva quattro anni, era tornata da un viaggio in auto con i genitori. Scesa dalla macchina le cade dalle mani una pepita di pollo che stava mangiando. Un corvo in picchiata si precipita a dare un morso al tozzo di cibo, fermandosi poi a guardarla, attendendo di poter dare un altro morso.



Con il passare degli anni Gabi ha iniziato a dar da mangiare regolarmente agli uccelli nel suo giardino, costruendo delle piccole uccelliere nelle quali ripone il cibo. Per ringraziarla, i volatili hanno preso a portarle dei piccoli regali, che Gabi ha iniziato a collezionare e riporre in una scatola che è ora diventato il suo tesoro più prezioso. Da piccoli orecchini a bottoni, da spillette a biglie, una piccola lampadina, una pietra, una vita, una graffetta. Tutto è catalogato con data e giorno del regalo e gelosamente custodito anche dalle grinfie del fratellino più piccolo al quale ripete di continuo «Non toccare», per poi abbracciarlo e ridere insieme. L'oggetto a cui tiene di più è una perlina a forma di cuore: «Me l'hanno portata perché mi amano», dice la piccola.


Alla madre di Gabi, Lisa, non importa che i corvi praticamente consumino la la maggior parte della merenda che lei confeziona: «Mi fa piacere che lei impari ad amare gli animali e che abbia voglia di condividere». Ogni giorno riempiono di acqua fresca una vaschetta e ricoprono di mangime e noccioline un piccolo contenitore, per poi chiamare a voce alta i corvi appollaiati sui cavi del telefono sopra la loro casa. Dopo qualche giorno i corvi hanno iniziato a ricompensare gli sforzi della bambina. Dopo aver mangiato tutto il contenuto delle vaschette posizionano un regalo al suo interno. Un giorno le lasciarono una targhetta con su scritto “migliore”: «Non so se hanno conservato loro la parte in cui è scritto “amica”» ride Gabi, divertita dal pensiero di un corvo con un braccialetto.

John Marzluff, professore di botanica all'università di Washington, ha studiato il rapporto dei corvi con gli esseri umani, prendendo a esempio il caso di Gabi. Insieme al suo collega Mark Miller, ha scoperto che i corvi hanno una relazione molto forte con le persone che le nutrono: «È sicuramente una comunicazione a doppia via quella che intercorre, capiscono i segnali l'uno dell'altro». Gli uccelli comunicano attraverso il modo in cui volano, come camminano e dove siedono. Gli umani imparano il loro linguaggio e i corvi, allo stesso tempo, i comportamenti e la postura di chi li nutre.


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