lunedì 2 marzo 2015

Gli alieni usano un bimbo per reiterare superstizioni




Una storia incredibile che ha appassionato migliaia di lettori in tutto il mondo quella di un bambino di tre anni che avrebbe ricordato la sua vita precedente fin nei minimi dettagli, tanto da arrivare ad indicare il luogo esatto in cui fu sepolto il suo cadavere, l'arma utilizzata per ucciderlo e persino il nome del suo assassino. Ambientata nella regione del Golan, al confine tra Israele e la Siria, la storia fu raccontata dal dottor Eli Lasch al terapeuta tedesco Trutz Hardo, che a sua volta la riportò in un libro sulla reincarnazione. Non ci sono ulteriori testimonianze sulla veridicità della storia, ma la vicenda ha molto appassionato i lettori anglosassoni, che l'hanno resa virale nell'ultima settimana. 


Il bambino in questione sarebbe appartenente all'etnia drusa, che crede nella reincarnazione. Proprio per questo i bambini di tale etnia, raggiunta l'età di tre anni, vengono portati nel luogo della loro vita precedente, se ne conservano memoria. In questo caso, il piccolo si sarebbe spinto ben oltre: avrebbe indicato un punto dove scavare, e proprio lì sarebbe stato ritrovato il corpo di un uomo. Poco distante, quella che doveva essere l'arma del delitto, poiché il bambino sosteneva di essere stato ucciso con un'ascia. Inoltre, il piccolo è nato con una voglia rossa sulla fronte: il punto in cui sostiene di essere stato colpito con l'ascia. Il fascino della storia aumenta se si aggiunge che il bambino ricordava il suo nome precedente (fatto risalire a una persona data per dispersa quattro anni prima) e l'identità del suo killer. Messo di fronte al presunto assassino, i testimoni avrebbero affermato di averlo visto impallidire, ma non confessare il delitto.

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