giovedì 9 aprile 2015

Castigat manganellando mores



Testo di Beppe Miceli

Negli anni passati, ogni tanto capitava che la Polizia di Stato commettesse qualche errore clamoroso. Incidenti di percorso, sporadici, occasionali. Bucce di banana dalle quali ci si poteva salvare solo con l'aiuto della copertura politica che abbuiava ogni mancanza. Degli equilibri però si sono rotti, nel frattempo. Qualcosa sta cambiando nella società italiana dove il senso etico e la morale comune evolvono verso direzioni nuove, impreviste, devianti da quelle canoniche dettate dalla consolidata "cultura" del perbenismo cieco e ruffiano della Democrazia Cristiana che ancora sopravvive sotto mentite spoglie, con l'appoggio di una larghissima parte della casta e della totalità del clero.


Accade, oggi, anche troppo spesso, che gli errori commessi dalla Polizia di Stato siano gravi, pesanti e non più occasionali. Il caso della Scuola DIAZ a Genova, in occasione della manifestazione contro il G8 di 15 anni fa ne è chiara testimonianza: le più alte cariche della Polizia di Stato sono state rimosse (non tutte) dal loro incarico come giustamente meritavano. Mi auguro che il caso GREEN HILL non debba trasformarsi in un'ennesima scuola Diaz o in un'ennesima TAV, dove ai celerini viene dato ordine di caricare la popolazione inerme che vuole solo tutelato il proprio diritto alla moralità, giustizia, libertà, onestà, pulizia istituzionale. Chi ha deciso di lavorare alle dipendenze della Polizia di Stato si faccia un esame di coscienza quando sarà il momento di intervenire per occasioni simili a quella di GREEN HILL, la COLLINA DELLA VERGOGNA e si domandi se gli ordini che starà ricevendo siano dettati da un senso morale comune a tutta la popolazione italiana o dettati solo dalla difesa degli sporchi interessi di alcune persone senza dignità. Un business che sfrutta la sofferenza animale per alimentare la crescita della propria attività in combutta con l'industria farmaceutica.

Nessun commento:

Posta un commento