Testo di Beppe Miceli
Negli
anni passati, ogni tanto capitava che la Polizia di Stato commettesse
qualche errore clamoroso. Incidenti di percorso, sporadici,
occasionali. Bucce di banana dalle quali ci si poteva salvare solo
con l'aiuto della copertura politica che abbuiava ogni mancanza.
Degli equilibri però si sono rotti, nel frattempo. Qualcosa sta
cambiando nella società italiana dove il senso etico e la morale
comune evolvono verso direzioni nuove, impreviste, devianti da quelle
canoniche dettate dalla consolidata "cultura" del
perbenismo cieco e ruffiano della Democrazia Cristiana che ancora
sopravvive sotto mentite spoglie, con l'appoggio di una larghissima
parte della casta e della totalità del clero.
Accade, oggi, anche
troppo spesso, che gli errori commessi dalla Polizia di Stato siano
gravi, pesanti e non più occasionali. Il caso della Scuola DIAZ a
Genova, in occasione della manifestazione contro il G8 di 15 anni fa
ne è chiara testimonianza: le più alte cariche della Polizia di
Stato sono state rimosse (non tutte) dal loro incarico come
giustamente meritavano. Mi auguro che il caso GREEN HILL non
debba trasformarsi in un'ennesima scuola Diaz o in un'ennesima TAV,
dove ai celerini viene dato ordine di caricare la popolazione inerme
che vuole solo tutelato il proprio diritto alla moralità, giustizia,
libertà, onestà, pulizia istituzionale. Chi ha deciso di lavorare
alle dipendenze della Polizia di Stato si faccia un esame di
coscienza quando sarà il momento di intervenire per occasioni simili
a quella di GREEN HILL, la COLLINA DELLA VERGOGNA e si domandi se gli
ordini che starà ricevendo siano dettati da un senso morale comune a
tutta la popolazione italiana o dettati solo dalla difesa degli
sporchi interessi di alcune persone senza dignità. Un business che
sfrutta la sofferenza animale per alimentare la crescita della
propria attività in combutta con l'industria farmaceutica.
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