sabato 9 luglio 2016

I nostri avi si rivoltano nelle tombe



Forse cadremo in un baratro irreversibile, senza ritorno. Non ho il timore per me, (io sono seduto ai margini di una tomba scoperchiata in attesa), ma penso ai giovani. Con amarezza e rimpianto, penso alla nostra libertà così irrimediabilmente minacciata dall'islamismo, inconciliabile con la nostra cultura. Le donne, che nei secoli hanno lottato per la parità, saranno prive della libertà elementare. Monumenti storici nell'abbandono, arte, musica e libere manifestazioni saranno vietate. In altri termini, uno stile di vita che non sarà nostro ma gestito dal Corano. E lo stato italiano, con in testa il fanciullo fiorentino, e poi il resto di beoti, non si rende conto, assieme al gesuita Bergoglio, che si fa complice e fomentatore della distruzione etnica, della civiltà, della storia, per fare posto allo stravolgimento irrazionale degli equilibri sociali fra popoli di diversa etnia. Io credo che i nostri antenati si rivoltino nelle tombe a vedere lo scempio di una civiltà che tanto sangue e sacrifici è costata. Il rinco Giorgio pare abbia detto in parlamento a proposito dell'immigrazione: "Non si può fermare il corso della storia!". Io dico che non si può manco distruggere o distorcere in modo irrazionale e demolitore il corso della storia.

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