Testo di Ludovico Muratori
Forse cadremo in un
baratro irreversibile, senza ritorno. Non ho il timore per me, (io
sono seduto ai margini di una tomba scoperchiata in attesa), ma penso
ai giovani. Con amarezza e rimpianto, penso alla nostra libertà così
irrimediabilmente minacciata dall'islamismo, inconciliabile con la
nostra cultura. Le donne, che nei secoli hanno lottato per la parità,
saranno prive della libertà elementare. Monumenti storici
nell'abbandono, arte, musica e libere manifestazioni saranno vietate.
In altri termini, uno stile di vita che non sarà nostro ma gestito
dal Corano. E lo stato italiano, con in testa il fanciullo
fiorentino, e poi il resto di beoti, non si rende conto, assieme al
gesuita Bergoglio, che si fa complice e fomentatore della distruzione
etnica, della civiltà, della storia, per fare posto allo
stravolgimento irrazionale degli equilibri sociali fra popoli di
diversa etnia. Io credo che i nostri antenati si rivoltino nelle
tombe a vedere lo scempio di una civiltà che tanto sangue e
sacrifici è costata. Il rinco Giorgio pare abbia detto in parlamento
a proposito dell'immigrazione: "Non si può fermare il corso
della storia!". Io dico che non si può manco distruggere o
distorcere in modo irrazionale e demolitore il corso della storia.
Nessun commento:
Posta un commento