Fonte: Secolo Trentino
Paolo Diop, nero di origini senegalesi militante in Sovranità: “Gli
africani mi minacciano di morte e mi considerano un nero di
Serie B, non è giusto che nessuno se ne interessi”, dice a
Radio Cusano Campus. Paolo Diop,
militante di CasaPound di origini senegalesi, è
intervenuto ai microfoni di Radio
Cusano Campus,
l’emittente dell’Università
degli Studi Niccolò Cusano,
nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e
Andrea Di Ciancio. Paolo
Diop, nero, di origini africane, racconta di essere minacciato da
altri africani:
“Mi chiamano negro
da cortile,
come se fossi diventato servo del padrone. Ci sono dei senegalesi e
degli africani che mi minacciano di morte. Stavolta si sono
arrabbiati perché ho
detto che alcuni africani speculano sull’immigrazione.
Io ho detto che bisogna vedere non sempre come nemico il bianco, ma
anche sé stessi, perché penso che il peggior nemico dell’africano
sia sempre l’africano, che sfrutta la gente che scappa dalla
guerra, la carica su dei barconi condannando nell’80% dei casi
questi disperati a morire in mare. Gli africani che vengono in Italia
non possono avere un futuro, le risorse sono finite. Mi scrivono che
mi vengono a prendere, che mi ammazzano, ogni giorno ricevo minacce.
Pensano che io sia un traditore, in quanto nero e di origini
africane. Poi
succedono cose come quella che è successa a Fermo,
come la tragedia in cui questo ragazzo nigeriano è stato ucciso e
la stampa si esalta con la solita ipocrisia,
perché
il giorno prima sempre a Fermo degli africani avevano attaccato degli
italiani.
La violenza non va mai giustificata,
ma se la gente non si sente tutelata a livello di sicurezza è
normale che l’esaltato cerchi di farsi giustizia da sé. Se sei il
nero che sta dalla parte giusta vieni subito pubblicizzato e la
stampa dice poverino, se sei un nero come me che invece sta con
CasaPound e viene picchiato e minacciato, nessuno se ne interessa.
Io non posso essere un nero di Serie B".
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