E’ forse la donna più odiata d’Italia. La sua frase sui
migranti e sui loro costumi che presto, a suo dire, diventeranno il
nostro nuovo stile di vita, passerà alla storia. Quando lo disse,
sicuramente non si rendeva conto di ciò che diceva. Non si rendeva
conto che gli usi e i costumi di un popolo variano nel tempo e sono
direttamente legati al livello di benessere, cioè la civilizzazione
è tanto più alta quanto è alto il benessere collettivo di una
società. Di modo che, se le necessità primarie sono soddisfatte, ci
si può dedicare a comportamenti altruistici e solidali. Per fare un
esempio, in tempo di guerra, la fame spinge la popolazione a mangiare
i topi dopo aver mangiato tutti i cani e i gatti in circolazione. In
tempo di pace e di prosperità, nessuno si sognerebbe di mangiare
cani e gatti. Le notizie che giungono dai centri di accoglienza,
secondo cui i migranti avrebbero cucinato dei cani randagi, vere o
false che siano, generano inquietudine perché ci catapultano
indietro a ottanta anni fa, a quando la gente sopravviveva sotto i
bombardamenti americani mangiando ciò che trovava.
I clandestini che giungono in Italia dall’Africa, è naturale
che portino con sé gli stili di vita dei loro paesi, in cui non solo
mangiare scimmie, cani e gatti è moralmente accettabile, ma in casi
sempre più numerosi lo è anche il cannibalismo, che credevamo
estinto. In quest’ottica, la frase della Boldrini è stata come
minimo azzardata, perché non sono state considerate le implicazioni
ad essa connesse. Non stiamo parlando solo di alimentazione, in cui
il cannibalismo rimane al momento un’opzione remota, ma di altri
comportamenti legati alle funzioni fisiologiche che nella nostra
cultura vengono sottoposti a restrizioni.
Fare pipì per strada è
una cosa che gli italiani non fanno più da qualche decennio. Da noi
anche i vespasiani sono stati eliminati, ma con l’arrivo di orde di
migranti sarebbe forse il caso di riesumarli. Furono fatti sparire
dalle nostre città perché sgradevoli alla vista, costringendo la
gente ad entrare nei bar per espletare certe necessità fisiologiche.
Poveri come sono, i clandestini non possono permettersi di entrare
nei bar e fare delle consumazioni. Non li sto, con questo,
giustificando. Dico solo che la terza carica dello stato, ormai ex,
dovrebbe ponderare bene le sue parole, altrimenti rischia di far
venire il sospetto che nel quartiere in cui normalmente vive non ci
sono africani a zonzo e quindi non li abbia potuti osservare nelle
loro faccende quotidiane in giro fra parchi e giardini. Il caso di
Capalbio, dove le autorità locali non hanno voluto accogliere
migranti, è emblematico di un atteggiamento della Sinistra radical
chic, che si può riassumere del detto: “Tutti sono froci col culo
degli altri”. Se Laura Boldrini vive ai Parioli, magari non ha mai
visto con i suoi occhi i migranti espletare i loro bisogni
fisiologici all’aperto, dove capita.
Ma, fin qui, stiamo parlando solo di bon ton, di livello di
civiltà e di decoro. E non è poco! La Boldrini, con le sue
esternazioni, si è dimostrata semplicemente coerente con la sua
visione comunista della vita. Il che l’ha resa ancora più
inquietante. I comunisti infatti fin dall’inizio hanno avuto la
pretesa di estendere all’intera umanità le loro regole. Non per
niente è esistita, dal ‘19 al ‘43, la cosiddetta “Internazionale comunista”. Far trionfare il comunismo marxista in tutto il mondo,
anche se non è mai stato detto dalla Boldrini in maniera esplicita,
è stata però una costante implicita del suo pensiero, forse
maturato negli anni in cui è stata rappresentante dell’ONU. E
sappiamo che l’ONU è un’emanazione della Massoneria intenta alla
realizzazione del nuovo ordine mondiale. Che il NWO si raggiunga con
l’ideologia comunista o con forme laiche di globalizzazione basate
sul libero scambio delle merci, poco importa. Laura Boldrini, insieme
alla Bonino e a tanti altri parassiti insediatisi nei gangli del
potere, vogliono inondare l’Europa di asiatici e africani, secondo
il piano Kalergi. Noi che ci teniamo alla nostra identità e non
vogliamo che venga snaturata, non possiamo non provare sdegno e
rabbia verso una donna che ha aderito ai progetti degli Illuminati
sionisti e massoni. Che ne abbia consapevolezza o no, poco cambia.
Probabilmente non succederà, ma siccome i nostri schemi di pensiero
contemplano eventi come le rivoluzioni e le riscosse dei popoli,
tutti noi un pensierino su Lauda Boldrini che penzola da un lampione
lo abbiamo fatto. E’ nella nostra cultura, ancora prima della
rivoluzione francese.
Ma siccome siamo persone pacifiche che aborrono
la violenza, ci saremmo accontentati che non venisse rieletta il
4 marzo scorso. Cosa che in effetti è accaduta, ma per un perverso
meccanismo di recupero che solo i parassiti della casta potevano inventare, è
stata – come si dice – ripescata, insieme ad altri loschi figuri
suoi colleghi. Quindi, a questo punto, ci verrebbe spontaneo dire:
“Allora, volete proprio farci arrabbiare!”. Ma anche questa
nostra rabbia non avrà sbocco, non quello desiderato nei nostri sogni proibiti: i lampioni adorni di corpi penzolanti. Anche stavolta
dovremo rassegnarci e deglutire l’amaro boccone: la Boldrini siede
ancora in parlamento. Forse farà meno danni, ma probabilmente verrà
sostituita con qualcuno a lei ideologicamente omogeneo. E il teatrino
continuerà. La merda viene sempre a galla e i mondialisti vengono
sempre in superficie. C’è bisogno di un depuratore!
Nessun commento:
Posta un commento