sabato 2 settembre 2023

I miliardari la pensano tutti nello stesso modo


Testo di Peppiniello Maria Natale

Il 93enne Warren Buffett, a lungo uomo più ricco del mondo (oggi caduto in disgrazia al quinto posto) è in compagnia del suo socio 99enne Charlie Munger e parla chiaro. Afferma che ci sarà una prossima Pandemia e che lo sappiamo, che le minacce sono molte, che va gestito il problema dei 7,5 miliardi di persone che per di più hanno sistemi diversi in conflitto fra loro. In poco più di un minuto, l'uomo che possiede dalla Apple alla Bank of America passando per Coca Cola e la BYD (leader mondiale batterie per auto elettriche, unite i puntini) pone sul tavolo tutti i temi. C'è bisogno di depopolare, di strumenti per farlo e di un governo unico mondiale che renda gestibile il mondo. Altro da aggiungere?

15 commenti:

  1. Il problema non sono i miliardari o quelli dei club malthusiani , quelli è da secoli che lo auspicano.
    Il problema sono quelli dall'altra parte ( che sarebbe la nostra ) , potenziali vittime , che si augurano le stesse cose .

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  2. Risposte
    1. Immagino che tu stia parlando della "decrescita felice".

      Idea indigesta ai più, ma fin dall'antichità i più intelligenti filosofi lodavano la morigeratezza dei costumi. Penso a Seneca, più che a Diogene, che forse esagerava.
      Per non parlare dei santi eremiti e degli asceti in genere.

      Io penso che due miliardi o sette, di esseri umani, non fa molta differenza, ma il problema è l'educazione.

      Cos'è che non va?

      Cos'è che non funziona?

      Perché la gente non smette di mangiar carne?

      Perché preferisce fare il male piuttosto che il bene?

      Perché questa condanna a fare sempre e comunque il male?

      C'è una soluzione a questa situazione o dobbiamo rassegnarci?

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    2. Sì, sto parlando della decrescita felice; che poi tanto felice non potrà essere, al massimo controllata.
      Ma sarebbe sempre meglio dei lemming.

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    3. La soluzione al male non c'è, è insito nel genere umano, mia opinione.
      Luigi S.

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  3. Io credo che effettivamente siamo troppi, se è vero che siamo così tanti, ma quello che non credo è che diminuito il conto della gente che popola il pianeta, si risolvano i problemi, penso che anche fossimo al massimo due miliardi a quelli non andrebbe bene lo stesso, quindi si inventerebbero altre storielle.
    Se fosse vero che scoppiasse una pandemia(vera e non falsa) anche con solo due miliardi di bipedi umani, cosa cambierebbe?
    Gli inoculi li farebbero fare lo stesso, quindi i due problemi , la sovrappopolazione e le pandemie sono distinti, a quelli interessa solo tenere per il cravattino la gente a prescindere dal numero, fossimo anche solo i cinquecento milioni auspicati dalla stele georgiana (quella distrutta tempo fa).
    E finchè la gente va in giro mascherata, non risolviamo nulla.
    Luigi S.

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    1. " se è vero che siamo così tanti "

      Esatto , qui sta il nocciolo.
      Diamo per vero quello che ci viene raccontato ma in realtà stanno facendo solo delle simulazioni.
      8 miliardi? E chi li ha contati?
      Risorse della terra in via di esaurimento?
      Su quali basi lo affermano?
      Solo proiezioni su dati che immettono loro nell' elaboratore.
      Oppure creano una suggestione confacente ai loro desideri.
      In ogni caso , martellando continuamente nelle teste delle persone queste teorie inventate , poi le stesse vengono accettate come vere ( ripeti una bugia 100 volte e diventerà realtà).
      E comunque la percezione della realtà,al di là delle illusioni mediatiche, varia da soggetto a soggetto, da luogo a luogo , da condizione sociale a cui si appartiene.
      Chi vive nei formicai cinesi , agglomerati che solo quei poveracci indottrinati possono sopportare, avrà la percezione di vivere in un pianeta di 15 miliardi di esseri , chi vive isolato in una baita a 2000 metti penserà di essere solo al mondo.

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  4. Chi vive in una baita però non può non sapere quello che accade a valle, a meno che non sia uno che vive perennemente in una nuvola, il giorno che a valle ci andrà, se ne renderà conto , che le cime innevate e i pini non sono l'unica realtà esistente.
    Io mi posso creare la realtà che voglio, fatta di tante cose ad hoc per me, ma quando esco di casa e solo metto piede in un supermercato mi devo rendere conto che fuori le cose non sono come io vorrei, c'è il traffico, la gente che sgomita per andare alla cassa, la cassiera sgarbata, il cliente odioso che fa lo spaccone, e si, magari non vedo l'ora di tornare nella mia baita in mezzo alle stelle alpine , ma......posso far finta che fuori sia tutto come vorrei io?
    Sto filosofeggiando, lo so, ma come si fa a ignorare quello che non ci piace?
    Credo che a nessuno di noi sia piaciuto sentirsi additato come untore per non aver soggiaciuto al siero venefico, non lo abbiamo fatto , ma in posta non potevamo andarci, in certi negozi neppure, pagare una bolletta era arduo (mica tutti hanno l'home banking!), ebbene, la nostra realtà, pur giusta per noi cozzava contro la massa.
    E la massa non è mai amica di chi pensa per conto suo.
    Luigi S.

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    1. Hai ragione , ma quello della baita era solo un esempio, il mio discorso era più ampio.
      Batto sempre il chiodo che niente di quello che ci viene detto corrisponde alla realtà , la realtà è quella che possiamo vedere e constatare di persona , il resto è frutto di pensieri indotti elaborati dalla mente.
      Sto semplicemente dicendo che è autolesionista stare sulla stessa linea di pensiero di chi , manipolando la nostra mente , vorrebbe farci credere che il male del pianeta siamo noi ( non loro , come mai?) ed esserne talmente succubi che proponiamo soluzioni peggiori delle loro

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    2. Citazione:

      "è autolesionista stare sulla stessa linea di pensiero di chi vorrebbe farci credere che il male del pianeta siamo noi"



      Non sono mai stato sulla stessa linea di pensiero delle autorità e credo di essere anarchico per natura, d'istinto, ma se guardiamo le cose dal punto di vista degli animali, è purtroppo vero che il male, per essi, siamo noi.

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  5. Tranquillo, che loro la colpa la danno a noi perché loro non sono di questo pianeta, e parlo dei vari illuminati, di discendenza io penso, aliena...poi ci sono i loro portaborse che sono umani ma si sono venduti, credendo di essersi accattati un posto al sole, tipo il burattino ucraino o i nostri burattini italici di cui inutile fare i nomi (troppi), e altri sparsi per il pianeta.
    Se è vero che le gerarchie mondialiste non sono umani ma al massimo ibridati con noi a furia di matrimoni misti con degli umani, loro continuano a portare avanti la loro agenda vecchia come il cucco, un po' come nelle famiglie nobili, dove di sangue nobile ce ne sta poco ma seguitano a sentirsi diversi dalla plebe, in virtù di antiche regole.
    Per gli illuminati noi siamo impuri, siamo solo animali da soma, nel nostro piccolo anche noi umani ragioniamo così, prendiamo i colonialisti inglesi o spagnoli o i bianchi americani: arrivano nelle terre di conquista, fanno le loro leggi, sottomettono tutti, uccidono, stuprano, si accaparrano le terre, usano gli indigeni come schiavi, poi si compiacciono di averli elevati dal loro stato di poco più di bestie a quasi umani...gli concedono un po' di spago ma solo quel tanto che serve ai padroni, ma se questi alzano la testa, li mettono subito a tacere.
    Agli illuminati noi siamo serviti ma gli siamo scappati, diciamo, di mano, ci siamo evoluti per i fatti nostri, cosa per loro inaccettabile, abbiamo passato il segno che era stato messo come livello massimo, e ora corrono ai ripari.
    E' ovvio che non è mai colpa loro!
    Luigi S.

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  6. Io penso che alle elites i grandi numeri facciano comodo, perché esaltano il loro potere.
    E infatti sono sempre stati dei natalisti convinti (con tanta gente da mandare in guerra o a cui vendere i propri prodotti).
    Se adesso dicono cose diverse, vuol dire che c'è un pericolo nuovo nel nostro futuro.
    Per loro, ma anche per noi.

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    1. Citazione:

      "c'è un pericolo nuovo nel nostro futuro"



      E' una percezione diffusa, ma anche questo potrebbe essere voluto.

      In tal caso, stiamo a preoccuparci per niente.

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