mercoledì 4 marzo 2015

Ataviche sovrastrutture di diffidenza verso la scienza medica




Mio figlio ha la fibrosi cistica, brutta bestia. Malattia degenerativa del tessuto epatico, pancreatico e soprattutto polmonare. Ad oggi l'aspettativa di vita in Italia (n.b. non vita media) è di circa 38 anni. Questo, seguendo faticose e lunghe fisioterapie respiratorie quotidiane, frequenti ricoveri, quintali di farmaci, esami per individuare eventuali colonizzazioni batteriche da attaccare con dosi altissime di antibiotici per bocca o endovena. 


Ci sono forme più lievi con sufficienza pancreatica, ma da seguire comunque attentamente in centri “Fibrosi Cistica” che per fortuna, grazie ad una legge ad hoc, si trovano in ogni regione italiana (spesso un centro di riferimento e 2 o 3 centri di supporto). I nostri medici sono spesso pediatri (quando è nato mio figlio l'aspettativa di vita era di circa 13 anni ed è andata aumentando negli anni grazie alla ricerca) altamente specializzati e qualificati, allo stesso livello e talvolta superiori a centri europei e americani, tant'è vero che la sopravvivenza è la stessa. Abbiamo una legge, la 548 che ci tutela in tutto e per tutto. 

Nessuna Asl potrà mai rifiutarsi di fornirci un medicinale, qualsiasi esso sia, prescritto dal centro. Nei centri “fc” abbiamo a disposizione gratuita e prenotabili in un unico percorso di day hospital, psicologi, nutrizionisti, assistenti sociali, e come è ovvio, tutte le figure mediche necessarie: radiologi, otorino, pneumologi, andrologi, fisioterapisti ecc.... . Scusate la lunga premessa. Questo per raccontare che nel corso degli anni ho conosciuto genitori che nonostante avessero a portata di mano il meglio possibile e gli strumenti necessari per comprenderlo (cultura e censo medio alto, non persone con vite problematiche o situazioni instabili), hanno preferito affidare la salute del loro figlio ad un omeopata. 

Dico, la fibrosi cistica curata da un OMEOPATA. Inutile far loro notare gli evidenti sintomi di una precoce situazione di gravità: torace a botte, unghie ricurve, tosse continua. Per loro tutto andava alla perfezione. Nessun enzima pancreatico per assimilare il cibo, se gli facevo notare la scarsa altezza e peso, era perché così di natura. Anzi, bandivano dalla tavola latte (secondo la stupida leggenda che produca muco) e carne. Nessuna coltura dell'escreato per tenere testa alle infezioni croniche polmonari (son mali di stagione.....), nessun antibiotico, nessun supporto vitaminico né fisioterapia. Loro figlio stava bene così. Probabilmente ci credevano così tanto da riuscire a convincersi. Non riesco a comprendere il perché. 

Cosa scatta in testa alla gente, che gli dice la testa? Potrei capire in situazioni disperate, quando tutto è stato provato, ma così, appena dopo la diagnosi, decidere che i protocolli di cura adottati in tutto il mondo non vanno bene per tuo figlio, e che è meglio curarsi con l'omeopatia..... . Inutile dire che la storia ha avuto un esito infausto. I genitori sono stati denunciati dal centro “fc” (a cui erano sconosciuti) in cui hanno portato ormai in fin di vita il figlio. So che non hanno pagato la loro dissennatezza, perché per la legge italiana loro hanno seguito le indicazioni del medico omeopata. E neanche il medico omeopata ha pagato, perché i genitori non l'hanno denunciato. E il centro non può denunciarlo. E continuerà a fare danni. Dunque, non è la mancanza di empatia, supporto psicologico o di mezzi che produce questi casi. Neanche una generica ignoranza. Trovo che molti abbiano ataviche sovrastrutture di diffidenza verso la scienza medica e chi la traffica. Il clima di questi tempi complottari antilobbistici (?) non può che peggiorare la situazione. Che possiamo fare noi gente comune per espandere la lobby dei razionalisti illuministi adoratori del metodo scientifico?


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