Questi fanno sul serio!

Se si pensa che in Italia si costruiscono moschee, si aprono università islamiche e si tolgono i crocifissi dalle scuole e lo si confronta con i piani dello Stato Islamico, si deve concludere se non altro che le due situazioni sono funzionali l'una all'altra, e che la nostra arrendevolezza coincide con gli scopi folli di un gran numero di esaltati fanatici, quali sono i miliziani sunniti del Califfato. Quello che per noi occidentali, cresciuti con l'idea liberale di tolleranza e rispetto voltairiano per le opinioni altrui, è sinonimo di civiltà, viene interpretato dagli arabi sunniti come una debolezza, esattamente ciò che succede fra le persone che tendono a considerare la bontà d'animo come una mancanza di coraggio. Eppure, anche presso di noi esiste da molto tempo il proverbio: “Chi pecora si fa, il lupo se la mangia”. Come mai abbiamo dimenticato questo principio? Mentre da noi i bambini italiani sono invitati a considerare i loro coetanei arabi come fratelli, nelle scuole coraniche s'insegna ai bambini a maneggiare il kalashnikov, indicandogli come prossimo nemico da uccidere proprio il bambino cristiano che ai suoi occhi viene fatto diventare un infedele. Come fa notare anche Massimo Mazzucco, al di là di chi siano i registi occulti di questa crescita militare dell'ISIS, il fenomeno della guerra santa è ormai consolidato e presto ce ne dovremo accorgere anche in Italia. Per ora stiamo tirando avanti ciecamente come se gli attentati terroristici riguardassero gli altri.